Economia

Snam scommette sul buy back. Investimenti per 5,2 miliardi

Alverà: "Più dividendi". Ma la Borsa è cauta

Snam scommette sul buy back. Investimenti per 5,2 miliardi

Londra - Snam chiude il 2017 in utile, rivede al rialzo gli obiettivi al 2021 e aumenta la retribuzione dei soci con una cedola di 0,2155 euro (0,21 euro lo scorso anno) e pari a un rendimento del 5,8% circa. Il gruppo vara anche un piano di buyback fino a 500 milioni, somma con cui oggi si può comprare il 6,5% del capitale. Non solo: il prossimo buyback sarà preceduto dall'annullamento delle azioni proprie ora già in portafoglio a Snam (3,37% del capitale).

Tra i primi beneficiari di questa strategia c'è la Cdp (socia di riferimento con il 30,1%) che dovrebbe incassare, tra anticipo e saldo del dividendo, 219 milioni su un monte totale di 730 milioni.

Quanto alle strategie, l'ad Marco Alverà, nel corso della presentazione a Londra, ha confermato un aumento annuo della cedola del 2,5% esteso fino al 2019, anno che sarà poi preso come base minima per calcolare i dividendi futuri. «Garantiremo comunque l'inflazione», ha assicurato l'ad. Ma al mercato non è bastato: il titolo ha chiuso in calo dell'1,2% a 3,7 euro.

Snam ha chiuso il 2017 con un giro d'affari di 2,441 miliardi (+1,1% sul 2016), un utile operativo di 1,363 miliardi (+2%) e un utile netto di 940 milioni (+11,2%). Alverà si attende di chiudere il 2018 con un utile di 975 milioni e una «Rab» tariffaria (il valore del capitale investito) di 20,3 miliardi (19,7 miliardi nel 2017). In dettaglio, fino al 2021, Snam vede un incremento medio annuo del Rab del 2% rispetto all'1,4% del piano precedente e del 4,5% dell'utile netto (4%). La società ha messo a budget fino al 2021 investimenti per 5,2 miliardi (4,6 miliardi in trasporto e 600 milioni nello stoccaggio), 500 milioni in più rispetto a prima di cui 300 destinanti alla «metanizzazione» della Sardegna.

L'ad ha quindi confermato la strategicità del progetto Tap (partecipato al 20%) in via di ultimazione nel 2020 e non ha escluso «nuove opportunità di creazione del valore».

Nel mirino la filiera del biometano per i trasporti la cui nuova regolamentazione potrebbe favorire la crescita del mercato, lo stoccaggio, l'ambito del gas naturale liquefatto e dei depositi costieri. In questo scenario, a metà 2018, è prevista a Pesaro la prima stazione a metano per autotrazione realizzata da Snam che, attraverso Snam4Mobility, ha contrattualizzato 19 stazioni

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