Cronache

Lettera di Ratzinger su Bergoglio: spuntano altri passaggi omessi

Il Vaticano svela la lettera di Benedetto XVI: "Nessuna censura". Ma viene cassata la critica al teologo progressista. Ecco i passaggi "omessi"

Lettera di Ratzinger su Bergoglio: spuntano altri passaggi omessi

La lettera di Ratzinger, di cui vi abbiamo raccontato in questi giorni, presentava un altro passaggio "omesso".

"Solo a margine - ha scritto Benedetto XVI - vorrei annotare la mia sorpresa per il fatto che tra gli autori figuri anche il professor Hünermann, che durante il mio pontificato si è messo in luce per avere capeggiato iniziative anti-papali. Egli partecipò in misura rilevante al rilascio della "Kölner Erklärung", che, in relazione all’enciclica "Veritatis splendor", attaccò in modo virulento l’autorità magisteriale del Papa specialmente su questioni di teologia morale. Anche la "Europäische Theologengesellschaft", che egli fondò, inizialmente da lui fu pensata come un’organizzazione in opposizione al magistero papale. In seguito, il sentire ecclesiale di molti teologi ha impedito quest’orientamento, rendendo quell’organizzazione un normale strumento d’incontro fra teologi".

La missiva del papa emerito, che abbiamo appreso mano a mano, è finalmente completa. Adesso appare chiaro il perché Benedetto XVI non abbia né voluto leggere né voluto introdurre gli undici "piccoli volumi" su La teologia di Papa Francesco editi da Lev.

Tra gli autori dei testi, infatti, c'è il professor Hünermann, che si era distinto durante gli anni del pontificato del tedesco per un'intensa attività teologica contraria a quella del papa. Un anti-Ratzinger che aveva criticato anche Giovanni Paolo II. Ma non solo. Qualche dubbio lo avrebbe sollevato anche la presenza di Jürgen Werbick che - come ha ricordato Sandro Magister sul suo blog de l'Espresso - è stato autore di un'interpretazione sul Concilio Vaticano II opposta a quella dell'allora cardinale Joseph Ratzinger. Ecco, quindi, le vere ragioni dietro al diniego del pontefice dimessosi cinque anni fa.

La vicenda della lettera, e il suo testo per intero, sono finalmente riassumibili: Benedetto XVI riceve undici volumi della collana su La teologia di Papa Francesco. Declina l'invito a introdurre la pubblicazione attraverso un suo scritto. Le motivazioni, stando alla parte del testo resa nota inizialmente dal Vaticano, erano relative ad impossibilità fisiche e ad impegni pregressi. La missiva datata 7 febbraio viene letta il giorno prima del quinto anniversario del pontificato di Papa Francesco, cioè il 12 marzo. E questo è solo l'inizio.

Una parte "omessa" dello scritto di Ratzinger viene pubblicata solo successivamente: "Tuttavia non mi sento di scrivere su di essi una breve e densa pagina teologica perché in tutta la mia vita è sempre stato chiaro che avrei scritto e mi sarei espresso soltanto su libri che avevo anche veramente letto". E ancora:"Purtroppo, anche solo per ragioni fisiche, non sono in grado di leggere gli undici volumetti nel prossimo futuro, tanto più che mi attendono altri impegni che ho già assunti". Quello che era stato fatto passare per un elogio spassionato a Bergoglio, insomma, conteneva al proprio interno qualche elemento in grado di far nascere discussioni.

L'Associated Press, a questo punto, scrive che un portavoce del Vaticano, che è voluto rimanere anonimo, ha "ammesso" l'offuscamento delle righe della seconda parte della missiva. La Santa Sede, però, parla di "foto artistica" e smentisce qualunque ipotesi di manipolazione. Nella giornata di oggi, infine, ecco un'altra parte mancante. Ratzinger, una volta notato che tra gli autori dei libri era presente almeno un autore non in linea con la sua visione, sottolinea così a monsignor Dario Viganò quello che potrebbe essere un vero e proprio disappunto: "Sono certo che avrà comprensione per il mio diniego e La saluto cordialmente".

Vicenda conclusa, forse.

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