Economia

Elliott ribatte alle accuse francesi: "Non vogliamo smantellare Tim"

Il fondo nega anche di avere una strategia «mordi e fuggi»

Elliott ribatte alle accuse francesi: "Non vogliamo smantellare Tim"

La guerra di posizione sul campo di Tim fra Vivendi e Elliott in vista dell'assemblea del 24 aprile è solo all'inizio. Il gruppo di tlc oggi guidato da Amos Genish convocherà un cda forse giovedì o venerdì, comunque dopo martedì 20 marzo, quando scade il termine consentito ai soci per presentare proposte di integrazione all'ordine del giorno dell'appuntamento di fine aprile.

Alla vigilia di una nuova settimana di tensione fra le parti, e in attesa di altri colpi di scena, dal fondo americano di Paul Singer ieri è arrivata la replica alle accuse lanciate dal gruppo di Vincent Bollorè. Venerdì scorso francesi avevano infatti aveva sottolineato che quello del fondo «ben noto per le su iniziative a breve termine», è un piano per smantellare il gruppo e destabilizzare le squadre» e «non è sicuro che creerà valore, mentre il piano industriale presentato da Genish è forte e promettente per il futuro». Accuse che la squadra di Singer rispedisce al mittente: solo per realizzare lo scorporo, la definizione del quadro regolamentare e la quotazione della rete serviranno un paio d'anni e quindi l'impegno di Elliott che può contare su una quota oltre il 5%, è strategico e non può essere definito da Vivendi come attivismo di breve termine. E neppure si può definire lo spin-off uno smantellamento di Tim, che nelle intenzioni di Elliott conserverà una quota di minoranza della rete. L'operazione, fanno sapere ambienti vicini al fondo attivista, servirà anzi a far emergere il vero valore dell'infrastruttura e quindi del gruppo di tlc, che verrà dunque valorizzata dall'operazione e potrà accelerare la riduzione del debito. Elliott ha già smentito ufficialmente l'intenzione di voler fondere Tim Brasil con Oi. Sottolineando che al momento l'unico asset messo in vendita da Tim è Persidera. Una dismissione - viene fatto notare - voluta da Vivendi, a cui è stata imposta dall'Antitrust europei. Uno dei tanti esempi, secondo il fondo Usa, dei conflitti di interesse generati dalla gestione francese.

La ricetta di Elliott per Tim è, oltre alla conversione delle azioni di risparmio, scorporare e vendere parte della rete (mantenendone una quota), cedere tutta o una parte di Sparkle, utilizzare gli incassi per ridurre il debito e reintrodurre il dividendo.

CC

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