Cronache

Molestata da un tunisino: salva con una chiamata

L'ha seguita in stazione. Lei ha telefonato ai carabinieri mentre i pendolari l'hanno fermato

Molestata da un tunisino: salva con una chiamata

Milano - I carabinieri della compagnia di Desio si sono complimentati con lei. Per la sua prontezza di spirito, perché ha tirato fuori determinazione e grinta al momento giusto ed «è stata brava a reagire», come hanno sottolineato ieri mattina i militari. Non ha mai urlato, non si è fatta prendere dal panico e, una volta in salvo, non si è nemmeno sfogata con un pianto liberatorio la 19enne brianzola di origine nordafricana che sabato in serata ha fatto arrestare un tunisino di 28 anni. Il giovane uomo l'aveva seguita per strada, mentre la ragazza, dopo il lavoro, stava raggiungendo la stazione di Desio per tornarsene a casa sua, a Cavenago. L'uomo era deciso a molestare la pendolare con carezze decisamente insidiose e c'è riuscito, ma se lei non l'avesse fermato divincolandosi e avvertendo immediatamente, da sola, i soccorsi, chi può dire come sarebbe potuta finire davanti alla furia di un uomo scaltro e senza scrupoli, un clandestino senza fissa dimora e con precedenti per spaccio? Un tizio che, più tardi, notando la ragazza al telefono, decisa a lanciare l'allarme al 112 e quindi a fargli passare dei guai, non ha esitato a inscenare un'aggressione graffiandosi i polsi, dopo aver sibilato in arabo «Adesso ti faccio vedere io cosa faccio». Una frase registrata dall'operatore del pronto intervento e poi fatta tradurre dai carabinieri di Desio; poche parole che hanno inchiodato definitivamente il balordo alle sue responsabilità.

Erano le 19.30. La ragazza - secondo quanto ricostruito dagli investigatori - camminava verso la stazione e, nel frattempo, parlava al telefono con il fidanzato. È stato allora che, sentendosi osservata da uno sguardo unto, ha notato quell'uomo che la stava pedinando. Non si sbagliava. Il tunisino piano piano le si è avvicinato e ha iniziato a toccarle insistentemente il sedere. Lei lo ha allontanato con decisione e, ricacciando indietro la voglia di percuoterlo, ha accelerato il passo e raggiunto il binario della stazione da dove sarebbe partito il suo treno. Lì ha attirato anche l'attenzione di altri pendolari. Alla fine, però, i carabinieri li ha dovuti chiamare lei, da sola.

Il tunisino, accorgendosi che la ragazza era al telefono con le forze dell'ordine, l'ha minacciata, quindi l'ha palpeggiata ancora e ha inscenato la finta aggressione procurandosi dei tagli sui polsi come se lei gli si fosse scagliata contro. Accortosi infine che la 19enne, nonostante tutti i suoi «sforzi» per impaurirla, non la smetteva di parlare al telefono per chiedere aiuto, ha cercato di salire sul treno per scappare. Per tutta risposta la giovane si è addirittura frapposta con il proprio corpo tra il malvivente e l'ingresso dello scompartimento ferroviario per impedirgli la fuga.

Intanto sono arrivati i carabinieri: al telefono avevano sentito tutto e hanno arrestato il pregiudicato.

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