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Che rivoluzione! Finalmente lotta pari

Non interessa se il motore di Maranello lancia larghissime fumate bianche nella sua fase di avvio. L'importante è che possa funzionare ai vertici

Che rivoluzione! Finalmente lotta pari

Sono finite le schiaccianti super-potenze dei motori Mercedes e i nuovi equilibri dei V6 Ferrari hanno radicalmente mutato i termini dell'appassionante confronto tra le due maggiori forze. Non interessa se il motore di Maranello lancia larghissime fumate bianche nella sua fase di avvio, in eccedenza di olio nella camera di combustione. L'importante è che possa funzionare ai vertici, con tutti i progressi della moderna petrolchimica, a imitazione e in antagonismo a tutto il lungo predominio della British-Mercedes.

Adesso si può combattere ad armi pari nell'utilizzo delle potenze e la contesa ha un nuovo volto: ruota interamente intorno all'asse degli assetti d'autotelaio, per le migliori configurazioni aerodinamiche, come si è visto nel gran premio di apertura mondiale in Australia. Basta alla Ferrari un lieve alleggerimento dei carichi aerodinamici, per puntare a superiori velocità di punta. Come a Melbourne, anche a Sakhir sono scomparsi gli eccessi della Stella a tre punte con le maggiori deportanze, che per il loro sfruttamento richiedono superiori potenze. La velocità massima di Raikkonen a 327,1 km/h, contro i 325,3 di Hamilton, spiega la nuova fisionomia. Ma, attenzione: Vettel ha ottenuto soltanto 322,8 km/h e con questo risultato si profila la differenziazione di casa Ferrari, con le maggiori deportanze impegnate per il quadri-campione del mondo, con una maggiore intensità nel settore misto del tracciato e in leggero contrasto sul lungo rettilineo.

Con questa configurazione, Vettel mostra il suo maggiore impegno nella motricità, con grandi prospettive di prestazionalità. Così, per la Ferrari, si può ripetere il migliore sfruttamento-pneumatici visto a Melbourne, tanto prezioso per la strategia, con maggiore resa chilometrica.

Una rivoluzione autentica.

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