Politica

Gesto d'amore vero. Senza l'ipocrisia delle mode

Gesto d'amore vero. Senza l'ipocrisia delle mode

Quasi chiunque, almeno a parole, direbbe subito di sì alla possibilità di aiutare un bambino. Se poi è un bambino piccolo, l'entusiasmo di solito è ancora maggiore (più crescono, si sa, meno piacciono; per non parlare di quando sono adolescenti, o peggio ancora adulti...). L'adozione a distanza, o anche «in vicinanza», che pure resta una vicinanza virtuale, perché anche l'«adozione» è tale, è un aiuto che piace a molti, anche a coloro che di solito non amano impegnarsi in gesti di beneficenza o di solidarietà, più o meno appariscente. L'adozione che ora è possibile, quella appunto che dà un sostegno a bambini poveri italiani, è una opportunità nuova. È strano, perché dovrebbe essere ovvio aiutare chi vive vicino a noi, o comunque non lontano, e di cui possiamo quindi comprendere meglio le difficoltà e i disagi, perché condividiamo una quotidianità più immediata, e uno stile di vita che sarebbe (in teoria) comune. Invece è una idea nuova, ed è una idea che piace, nella sua semplicità. Come la sua gemella a distanza, ha il fascino delle cose normalmente buone: cioè buone e basta, pulite. E ha questo potere di attrazione, senza avere quel tocco «esotico» che invece ha il gesto di aiutare un bambino in Perù, in India, in Burundi o in Cambogia. Non c'è insomma neanche quell'elemento minimamente hollywoodiano, il sospetto di somigliare, seppure molto, molto da lontano, a certe celebrità che si fanno fotografare in mezzo agli orfani africani o cambogiani, o che se ne portano un paio Oltreoceano, alla fine del viaggio, il che va benissimo, soprattutto per il bambino che di sicuro va a vivere in condizioni migliori, solo che viene sempre pubblicizzato come si fa con gli spot (anche se ci sono spot di bambini poveri, e bambini ricchi le cui famiglie ammazzerebbero per farli apparire in una pubblicità - da ricchi, ovviamente). Come sempre la solidarietà ha le sue mode, e certo la solidarietà è più importante, quindi meglio se c'è qualche moda ad aiutarla; però che il Paese in questione sia il nostro ha un suo valore, perché è bello, in senso greco antico, che qualcuno si occupi dei propri vicini. E questo senza conoscerli, senza nemmeno in cambio una fotografia dell'«adottato», per via della privacy (che evidentemente all'estero non vale...).

Con in cambio l'avere fatto del bene, e basta.

Commenti