Cronache

Il prete offese la Lega: "O sei Salvini o sei cristiano", ora va a processo

Il 79enne don Alberto Vigorelli, di Mariano Comense, fu querelato per diffamazione da Salvini. Che ora afferma: "Non ritiro la querela. Ma se si scusa..."

Il prete offese la Lega: "O sei Salvini o sei cristiano", ora va a processo

Il prete anti-Lega finisce alla sbarra: don Alberto Vigorelli, collaboratore della parrocchia di Mariano Comense, in Lombardia, è stato rinviato a giudizio per diffamazione dopo una denuncia presentata nel novembre 2016 dal segretario del Carroccio Matteo Salvini.

Durante un'omelia pronunciata dal pulpito, il religioso 79enne, aveva scandito in chiesa: "O siete cristiani o siete Salvini". Parole nette, giunte a commento del versetto del Vangelo che recita "ero straniero e mi avete accolto" e che evidentemente il religioso riteneva incompatibile con le convizioni politiche del leader leghista.

Quella denuncia però ora si è trasformata in un rinvio a giudizio, nonostante la richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero: il giudice di pace ha rigettato la richiesta della procura e così il sacerdote dovrà comparire di fronte ai magistrati.

"Non pensavo proprio di arrivare a questo punto — argomenta don Vigorelli al Corriere —. Non capisco davvero cosa mi contestino. Ho detto semplicemente che i cristiani non possono essere discepoli di Salvini e di Cristo, o una cosa o l’altra. O si segue Gesù o Salvini. Tra l’altro, non era certo mia intenzione fare politica. Ho detto quella frase commentando un preciso brano del Vangelo. Ho ribadito, come dicono le Sacre Scritture, che i cristiani accolgono lo straniero. Niente di più."

La prospettiva di dover affrontare un processo, però, non sembra preoccuparlo particolarmente. Don Vigorelli si interessa di più della Legge di Dio: "Sono vecchio, mi interessa il giudizio di Dio e non quello degli uomini — dice —. Tra l’altro, in uno Stato laico che si rispetti, non dovrebbe essere un giudice civile a dire se le mie parole siano andate contro i dettami della Chiesa e della mia missione sacerdotale. Ribadisco comunque che non ho paura di alcun giudizio terreno."

Salvini dal canto suo ha fatto sapere che non ha intenzione di ritirare la querela perché "la Lega è stata attaccata in un contesto in cui non si doveva neppure parlare di politica." Ma non chiude del tutto: se don Vigorelli dovesse ritrattarsi o scusarsi, uno spiraglio potrebbe anche aprirsi.

Va ricordato peraltro che all'indomani della contestata omelia, la Diocesi di Milano, a cui appartiene il sacerdote, aveva presentato le proprie scuse alla Lega e al suo segretario.

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