Economia

«L'assegno Inps non basta Serve la pensione di scorta»

Il responsabile Welfare aziendale di Intesa Sanpaolo: «Il fondo Il mio domani è adatto anche per i bambini»

Onofrio Lopez

Il sistema pensionistico si confronta con la sfida dell'invecchiamento della popolazione e con un mercato del lavoro sottotono. Per un giovane, quindi, è fondamentale puntare sulla previdenza complementare per integrare la pensione base che tende a non essere più sufficiente, beneficiando anche di agevolazioni fiscali non previste per altre forme di risparmio, come spiega Andrea Lesca, responsabile Reti e welfare aziendale di Intesa Sanpaolo Vita.

Dottor Lesca, come si concretizza l'impegno di Intesa Sanpaolo nel welfare?

«Lo sviluppo delle soluzioni di investimento, che comprende anche la previdenza complementare, ci ha consentito di diventare leader nei fondi pensione aperti non solo da un punto di vista quantitativo ma anche qualitativo perché abbiamo utilizzato le 4mila filiali della Banca dei Territori per aiutare la clientela a colmare per tempo il gap pensionistico pubblico. Abbiamo raggiunto una posizione di vertice grazie agli investimenti nella formazione e nel prodotto, ma anche in virtù del nostro modo di rapportarci semplice e chiaro con i clienti».

Quali sono le caratteristiche del fondo pensione aperto Il mio domani?

«Si tratta di un fondo aperto lanciato sei anni fa che si rivolge a tutto il mondo del lavoro perché ha quattro linee di investimento estremamente targhettizzate. Ad esempio, c'è una linea dedicata alla raccolta del Tfr: può aderire chiunque, anche un bambino».

Un bambino!?

«Ci rivolgiamo soprattutto a una fascia di clientela adulta, ma anche a una più giovane, finanziata magari dal nonno o dai genitori, che possono usufruire di uno sconto. Così un fondo pensione diventa realmente anche un salvadanaio per i più giovani che, oggi come oggi, hanno dinanzi oltre 50 anni di vita lavorativa. Prima si inizia più si mette da parte un tesoretto che cresce anche grazie al meccanismo della capitalizzazione composta (gli interessi maturati vengono reinvestiti generando ulteriori rendimenti). Anche versando cifre modeste - si parte da 50 euro al mese - si può costruire il proprio futuro prima di cominciare a lavorare».

Che cosa si intende per «percorso Life Cycle»?

«Quando si è in prossimità della pensione si sposta il patrimonio accumulato in linee di investimento più prudenti, con significative componenti obbligazionarie e monetarie. Dopodiché si accompagna il cliente verso la migliore tipologia di rendita: la rendita vitalizia che viene erogata finché l'ormai pensionato sarà in vita - la rendita reversibile - erogata a un beneficiario al decesso del pensionato, in linea con quanto avviene con la pensione Inps e la rendita con controassicurazione, pagata al pensionato finché è in vita e, dopo il suo decesso, il capitale residuo viene pagato agli eredi o ai beneficiari designati».

Quali sono i vantaggi fiscali dell'adesione?

«La deducibilità fiscale dei versamenti fino a 5.164,57 euro annui. Risparmiare l'aliquota marginale dell'Irpef, che in media si attesta al 34%, è un vantaggio molto forte. Inoltre, durante l'accumulazione i rendimenti sono tassati al 20% e non al 26 come per le altre forme di risparmio gestito. E ci sono altri vantaggi anche al momento del pensionamento: si paga sulla parte dedotta e sul Tfr versato grava solo un'aliquota del 15%, che può scendere al 9% a seconda degli anni di adesione. E poi non c'è imposta di bollo, non c'è tassa di successione e come beneficiari si possono indicare uno o più persone fisiche o giuridiche. I fondi pensione ora possono investire nei Pir dove per 5 anni c'è l'esenzione totale per il capital gain purché sia investito in economia reale italiana».

Come funziona l'anticipo pensionistico con la Rita?

«Semplificando, si può dire che grazie al proprio fondo pensione si può anticipare il pensionamento di vecchiaia di cinque anni, ovviamente rispettando le condizioni di legge: avere 20 anni di versamenti contributivi alla previdenza pubblica e 5 anni di iscrizione a quella complementare.

In un Paese come il nostro che ha un andamento demografico particolare, operatori assicurativi e bancari come il gruppo Intesa Sanpaolo hanno il dovere di sviluppare soluzioni per consentire alla clientela di affrontare al meglio una fase delicata come la terza età».

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