Cronaca locale

Divieti antifascisti nelle Zone? Il centrodestra boccia Sala

Presidenti critici sulla Carta: "Pensi a problemi veri"

Divieti antifascisti nelle Zone? Il centrodestra boccia Sala

Dal primo maggio per ottenere patrocini, contributi e spazi pubblici sarà necessario firmare una «carta antifascista». La sinistra aveva votato una mozione in consiglio comunale e venerdì la giunta ha formalizzato la richiesta con una delibera. Il soggetto affermerà di «riconoscere e rispettare i principi, le norme e i valori della Costituzione italiana, repubblicana e antifascista che vieta ogni forma di discriminazione basata su sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali». Nelle stessa delibera la giunta Sala si impegna ad «invitare la Città metropolitana e i Comuni ad essa appartenenti, i Municipi e la Regione a promuovere un indirizzo amministrativo analogo». Inutile bussare ai Municipi governati dal centrodestra: la risposta è negativa. Chiarissima la posizione del presidente di zona 7 Marco Bestetti (Forza Italia): «Mentre la sinistra fa inutili delibere antifasciste - dichiara - noi ci occupiamo di sicurezza, decoro urbano e sostegno ai più poveri. Rilevo senza troppo stupore che la loro recente batosta elettorale non è servita. Bene, significa che il ritorno del centrodestra a Palazzo Marino è maturo. Per fare cose serie, sia chiaro». Sulla stessa linea il presidente leghista del Municipio 4 Paolo Bassi, che definisce il daspo antifascista di Sala «un'arma di distrazione di massa, utile da un lato a dare un contentino alla sinistra-sinistra milanese, ormai estinta alle urne, dall'altro ad alimentare un dibattito lontano dalle reali esigenze della città. Proprio ieri, mi aspettavo che il sindaco rispondesse alla lunga e circostanziata mail che gli avevo scritto giovedì circa le situazioni di degrado che investono via Medici del Vascello, via Bonfadini e Sacile a causa delle carovane rom. Forse era impegnato a battezzare questa delibera ideologica e poco concreta». Bassi ricorda che «la materia è già normata da una fin troppo ampia legislazione nazionale, un intervento da parte del Comune è solo retorica ridondante». Si tratta anzi «di pura psicosi - sostiene il presidente del Municipio 2 Samuele Piscina (Lega) - la Costituzione già garantisce che non vengano concessi spazi per la propaganda fascista. Il rischio invece è che la sinistra usi queste delibere per additare quelle forze politiche di destra che si presentano alle elezioni e non hanno nessun appiglio con il neofascismo».

Sala ha difeso invece il provvedimento ieri al convegno organizzato da Rete di Milano Antifascista Antirazzista Meticcia e Solidale in collaborazione con il gruppo «Milano in Comune» di Basilio Rizzo. «Non sarà la cosa più popolare del mondo - ammette - ma a mio giudizio in questo momento ce n'è bisogno, e io cerco di fare quello che è giusto, anche se non porta consenso». Premessa a un nuovo attacco contro il governatore Attilio Fontana. «Il suo assessore De Corato ha proposto di premiare i Comuni che non accolgono profughi e si è limitato a dire che non è all'ordine del giorno. Non basta, dica se condivide o meno.

Se porterà avanti l'idea, la Regione sarà fuorilegge».

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