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Ultimo minuto lungo sette giorni

di Tony Damascelli

S ettimana da ultimo minuto. Prima il gol di Diawara al Chievo aveva riaperto le speranze del Napoli, quindi il rigore di Ronaldo ha spento i sogni di Champions della Juventus, poi la parata di Donnarumma su Milik ha riportato i napoletani sulla terra. Tutto in pochissimi secondi, decisivi. Il calcio vive di momenti, unici, irripetibili e così la Juventus, frastornata dalla sfida di Madrid e dall'ombra del gruppo Sarri, si ritrova con 6 punti di vantaggio proprio nella settimana che porterà alla sfida diretta, non trascurando il turno di mezzo che trasferirà i bianconeri a Crotone e il Napoli in casa con la sbalestrata Udinese.

La partita di San Siro ha mostrato il grande lavoro di Rino Gattuso il quale meriterebbe una candidatura alla panchina della nazionale, essendo un replicante di Antonio Conte per passione, carisma e competenza. Ma non facendo parte del salotto buono la proposta cade ancor prima di essere avanzata. Purtroppo. Il suo Milan è, ai fatti, un'altra squadra, per sangue e testa, rispetto a quella lasciata da Montella, il Napoli lo ha capito e, a parte il colpo di reni e di artista di Donnarumma, ha faticato a riproporre il solito gioco.

La Juventus ha dormito per tre quarti d'ora prima dell'ingresso di Douglas Costa che, da qualche tempo, è il migliore dei suoi ma, stranamente, messo in panchina da Allegri. Tre assist del brasiliano hanno cambiato partita, risultato e classifica. Alle spalle delle due, l'Inter respira il terzo posto per lo spazio di un mattino, meno consolatorio di quello poetico di François de Malherbe. Il derby di Roma finisce nel nulla di gol, due pali dei romanisti inferiori nel gioco alla Lazio, ridotta in dieci per colpa di Radu.

Entrambe cotte dalle coppe ma terze in serie A a pari merito, si fa per dire.

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