Cronaca locale

L'arte preziosa della fragilità Esposti venti «Vasi di Visi»

Le opere di giovani disabili dipinte da noti designer

C'è un Fuorisalone oltre i confini tradizionali della Design Week, scopre quartieri spesso esclusi dagli appuntamenti che con enfasi allegra siamo abituati a chiamare eventi. Qui la parola magica è fragilità, la fermata della metropolitana per l'inaugurazione di stasera è Abbiategrasso, il quartiere Chiesa Rossa, gli autori dei venti «Vasi di Visi» in mostra sono gli ospiti della Fondazione Sacra Famiglia, che hanno realizzato i vasi lavorando con le mani nel loro laboratorio di ceramica.

Accanto ai «Vasi di Visi» ci sono cinquanta «Vasi Diversi»: formelle con autoritratti degli autori, questi ragazzi disabili forti nel proprio essere fragili. A decorarli artisti e designer di fama internazionale al seguito di Alessandro Guerriero, che con la scuola «Tam tam» e il progetto «Normali meraviglie» accompagna da tempo con costanza persone con diversa abilità ad esprimersi. I progetti sono realizzati dai designer, così come la decorazione finale, ciascuno nel proprio particolarissimo stile, ma il cuore dell'opera, il vaso che nasce affondando le mani nella terracotta, è opera degli ospiti della Sacra Famiglia. Tra i designer Massimo Giacon, Matteo Guarnaccia, Alessandro Mendini, Iko Cabassi, Marianna Bussola, Manuela Bertoli, Jean Blanchaert, Massimo Caccia, Stefano Giovannoni, Manuela Furlan, Cristina Hamel, Sofia Paravicini, Chiara Passigli, Valeria Petrone, Elisabetta Reicher, Daniele Ricco, Elena Salmistraro.

I «Vasi di Visi», spiegano dalla scuola, traggono concreta ispirazione dal vaso di Pandora e dal Kintsugi, fusion di mitologia greca e cultura orientale. C'è lo scrigno ricolmo di tutti i mali, il dono vendicativo di Zeus agli uomini, che però mantiene sul fondo la speranza, la dea bambina che dà nuova vita a tutto. La fragilità, valore e non difetto, diventa polvere d'oro nel Kintsugi, la pratica giapponese che rende i cocci rotti più preziosi del vaso che non è stato mai ferito. Una metafora di quel che accade nella vita quando siamo a pezzi o ci rompiamo e veniamo riparati con cura, non da nascondere ma da esibire.

L'appuntamento per il vernissage è alle 18,30 di domani mercoledì 18 aprile al Pacta Salone Via Dini 7.

Commenti