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L'Inter riapre il Cancelo Champions

Il terzino risolve subito la pratica Cagliari, poi i nerazzurri dilagano: notte al terzo posto

L'Inter riapre il Cancelo Champions

Milano Serviva una vittoria e una vittoria è arrivata. Tre punti che permettono all'Inter di passare (almeno) ventiquattro ore al terzo posto, tornando a sentire il dolce profumo della Champions League. Nulla di esaltante, sia chiaro, perché il Cagliari sbarcato a San Siro non fa davvero niente per rendere difficile la vita ai nerazzurri: alla fine zero tiri in porta: l'ultimo a riuscirci era stato il Genoa nel 2014. Per i sardi, evidentemente, molto più importante la gara salvezza di domenica con il Bologna. Ma dopo la striscia negativa contro Milan, Torino e Atalanta con due pari e una sconfitta, all'Inter importava vincere e se il successo è arrivato senza faticare non fa nessuna differenza. La lotta per il terzo e quarto posto tra nerazzurri, Roma e Lazio sarà punto a punto fino alla fine e l'Inter c'è. Lo conferma anche l'ex direttore tecnico di Suning, Walter Sabatini: «I nerazzurri sono il massimo dal punto di vista professionale. Volevo essere all'altezza ma non c'erano i presupposti per le procedure. Champions? La garanzia è Spalletti».

E l'allenatore contro il Cagliari cambia ancora, più per necessità che per scelta. Con Candreva ancora ai box per il problema alla caviglia (per lui un quarto d'ora alla fine), il tecnico nerazzurro ridisegna la sua Inter con un 4-2-3-1, con il rientro di Brozovic in mediana e il trio Perisic-Rafinha-Karamoh in supporto di Icardi. Un modulo cangiante che diventa 4-3-3 con l'arretramento di Rafinha sulla lineadei centrocampisti e addirittura un 4-5-1 in fase difensiva. Lopez con Cigarini e Barella squalificati e Dessena infortunato deve reinventare il centrocampo e piazza Cossu in mediana con Padoin e Ionita mentre davanti fa riposare Pavoletti e lancia il giovanissimo colombiano Ceter.

Nemmeno il tempo di prendere le misure e l'Inter è già in vantaggio. Punizione da sinistra di Cancelo, cross a giro che non viene toccato da nessuno, Cragno non esce e vede la palla finire nell'angolino. Un gol un po' casuale, quello che ci voleva all'Inter per scacciare i fantasmi delle ultime tre gare in cui ha raccolto soltanto due punti e giocare con la testa sgombra.

Non è un caso che i nerazzurri producano occasioni in serie, (grazie anche a un Cagliari dimesso che fatica a superare la metà campo). Due volte con Karamoh, che prima spreca e dopo scheggia la traversa, poi con Rafinha che chiama Cragno alla grande parata. La brutta notizia per l'Inter arriva a 10' dall'intervallo quando si ferma Gagliardini. Per il centrocampista un problema muscolare, serio, alla coscia destra la cui entità sarà valutata nei prossimi giorni. Entra Borja Valero perché anche Vecino, suo sostituto naturale, è sì in panchina ma continua a soffrire per la pubalgia. Un guaio per le ultime cinque gare di campionato, con la mediana da aggiustare.

La pratica Cagliari viene chiusa da un'altra rete in avvio di tempo. Torna al gol Mauro Icardi che sfrutta un tocco delizioso di Rafinha, sempre più al centro del progetto nerazzurro, e la dormita della coppia Andreolli-Castan che lascia via libera all'argentino. Due a zero e partita in cassaforte. E 10' minuti più tardi ritorna al gol anche Marcelo Brozovic con un bellissimo tiro a giro dopo un dribbling in area. Nel finale da accademia arriva anche il poker firmato Perisic. Massimo risultato con uno sforzo davvero esiguo che permette un finale da accademia. Tutto facile, così tanto che quasi non fa testo.

Ma nello spareggio a tre per l'Europa che conta questi tre punti valgono eccome.

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