Cronache

Il Papa, la croce e un'identità da riscoprire

Il Papa, la croce e un'identità da riscoprire

Martedì scorso mi sono fatto il segno della croce in un ristorante di Bologna e intorno a me, come spesso succede, sono spuntati dei sorrisini. Non sapevo che il giorno dopo il Papa avrebbe ricordato l'importanza del segnarsi, sia per i grandi sia per i piccini, sia in privato sia in pubblico, sia in chiesa sia fuori. Bel discorso da buon parroco quello del super-parroco Francesco, all'udienza del mercoledì, peccato soltanto che sia in contraddizione con alcuni gesti di Jorge Mario Bergoglio e con il comportamento di tanti sacerdoti. Il Santo padre ha ricordato il ruolo dell'acqua benedetta: «Facendo il segno della croce con quell'acqua ci ricordiamo che siamo battezzati». Purtroppo in molte chiese le acquasantiere risultano vuote e un povero cristiano il battesimo se lo deve ricordare in qualche altro modo. A volte si potranno invocare attenuanti, che so, è mancato il tempo per riempirle, ma succede troppo spesso di sprofondare le dita nella conca e annaspare nella polvere, troppo spesso si percepisce l'indifferenza ecclesiastica verso un ingrediente di quelli che il Concilio, prima, e il catechismo, poi, hanno definito «segni sacri per mezzo dei quali vengono ottenuti effetti spirituali». Succede che l'acqua santa manchi perfino nelle cattedrali, ad esempio settimana scorsa nel Duomo di Reggio Emilia sono rimasto a dito asciutto: com'è possibile una cosa del genere in una chiesa così importante e frequentata? Ci sono casi estremi in cui le acquasantiere risultano mimetizzate o proprio inesistenti, e sono i casi dell'odierna architettura nichilista. A Sartirana di Merate, in Brianza, nella chiesa architettata da Mario Botta sembravano dei portarifiuti e stavo per buttarci gli scontrini che avevo in tasca. A San Giovanni Rotondo, nella chiesa-hangar con la quale Renzo Piano ha tradito Padre Pio, non se ne vedono e i pellegrini restano delusi. Insomma è tutta la filiera del segno della croce che non funziona e il Papa prima dei laici dovrebbe esortare i chierici: mettete l'acqua nelle acquasantiere, per l'amor di Dio! Ma dicevo, all'inizio, delle contraddizioni bergogliane: ieri Francesco ha giustamente affermato che «fare il segno della croce significa dire a noi stessi e agli altri a chi apparteniamo» però uno dei suoi primi gesti pontificali fu la cosiddetta benedizione silenziosa, impartita durante un'udienza del 16 marzo 2013 restandosene zitto e fermo, senza tracciare segno per rispetto verso i presenti non cattolici. Allora come la mettiamo quando a tavola abbiamo a fianco dei non cattolici? Prima di cominciare a mangiare, segno sì o segno no? Io dico sì e anche il Papa stavolta ha detto sì.

Sperando non cambi idea alla prossima udienza.

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