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Nibali mette la Freccia, ma vince Alaphilippe

Vincenzo in fuga, ripreso a un chilometro dal Muro du Huy. Il francese brucia Valverde

Nibali mette la Freccia, ma vince Alaphilippe

Fine del regno. Dopo sei anni di dominio spagnolo, e 21 anni dopo Laurent Jalabert, ecco nuovamente un francese: Julian Alaphilippe. Fine del regno di Alejandro Valverde alla Freccia Vallone, che durava da quattro anni (le sue vittorie nella classica del Muro di Huy sono però cinque, ndr), e grazie a Purito Rodriguez e Moreno, la Spagna gonfiava il petto da sei edizioni.

Per il murciano la consolazione di salire ancora una volta sul podio, come primo dei battuti. Secondo a 4, terzo Vanendert a 6, poi Matthews, Mollema, Wellens, Schachmann e Bardet; decimo Konrad a 12. Primo dei nostri Diego Ulissi, 14° a 25.

La Freccia edizione numero 82, esplode quando al traguardo mancano 46 km. Sulla Cote de Reve, Vincenzo Nibali attacca deciso. Con il siciliano l'estone Kangert (Astana), il tedesco Schachmann (Quick Step), l'australiano Haig (Mitchelton-Scott) e il trentino Benedetti (Bora-Hansgrohe).

Ha voglia di provarsi Nibali. Ha soprattutto voglia di scompaginare le carte a Valverde e compagnia. La sua azione è di assoluto livello, come sempre: vantaggio massimo di 58 a 16 km dall'arrivo. Poi entra in azione Mikel Landa che si sacrifica per Valverde, prima che entrino in azione gli uomini della Lotto-Soudal. L'azione dello Squalo evapora nei tre chilometri lungo il fiume Mosa: il siciliano perde qualche metro da Schachmann e Haig, e a questo punto decide di rialzarsi. Per lui l'obiettivo è la Doyenne di domenica. «Ho fatto una buona azione, mi sono provato e piaciuto, mi sembra di stare bene», ha commentato sereno il siciliano.

La corsa si decide come da copione sul Muro di Huy, dove il 25enne talento francese (due volte secondo alla Freccia, secondo alla Liegi, terzo alla Sanremo e secondo al Lombardia nel 2017, ndr), ieri ha centrato la prima grande classica della sua vita e si candida per il colpo grosso domenica prossima a Liegi. Il francese parte come un razzo ai 300 metri, anticipando Valverde, che perde l'attimo e la corsa. Tra le donne successo dell'olandese Van der Breggen; ottava la giovanissima speranza azzurra Sofia Bertizzolo.

La giornata è stata nuovamente funestata dalla morte di un ragazzo belga di soli 25 anni: Jeroen Goeleven, trovato morto nel proprio letto da suo papà.

L'8 aprile scorso, durante la Parigi-Roubaix, era morto per arresto cardiaco il connazionale Michael Goolaerts.

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