Troppi medici in pensione: cure a rischio in Calabria
21 Aprile 2018 - 10:12A Cosenza in arrivo 53 nuove unità in ospedale, ma non bastano
Una goccia nel deserto. Così si può definire, in Calabria, l'assunzione di 53 medici all'ospedale “Annunziata” di Cosenza. Perché il numero dei nuovi occupati – manca solo la firma del commissario in calce allo schema di “arruolamento” - per quanto possa far tirare ai pazienti un sospiro di sollievo per la continuità di servizi e ai medici già impegnati nel nosocomio cosentino, che vedranno alleggerirsi i turni in corsia, tuttavia non risolve un'endemico squilibrio che affligge la sanità calabrese.
Come ricorda “La Gazzetta del Sud”: “Non c'è bilanciamento con i camici bianchi in uscita” e a questo problema va aggiunto quello del pronto soccorso la cui situazione è sempre critica “per mancanza di strutture filtro sul territorio” come i punti di primo intervento. L'allarme, in realtà, è stato già lanciato da tempo. Ci sono dati che fanno riflettere.
In Calabria si sono ridotte drasticamente le ore della specialistica ambulatoriale e si è molto, troppo, allungata l'età dei medici in servizio. E la fine del tunnel non sembra vicina visto che nei prossimi anni un numero ancora consistente di medici andrà in pensione.
E da più parti è stato lanciato l'allarme su quanto tutto questo possa far correre seri rischi di esaurimento dei servizi previsti dal Sistema sanitario nazionale.