Economia

Mediaset torna a fare profitti. E vede rosa sulla pubblicità

Utile oltre quota 90 milioni e fatturato a 3,6 miliardi Giordani: «Tim? Trattiamo per i canali in chiaro»

Mediaset torna a fare profitti. E vede rosa sulla pubblicità

Pier Silvio Berlusconi riporta Mediaset in utile nel 2017, dopo un 2016 che era stato appesantito «dagli effetti della vicenda Vivendi». Non solo il Biscione conta di chiudere l'anno in corso in crescita e guarda ad altri possibili accordi industriali, a iniziare da Tim, dopo quello raggiunto con Sky.

Un'alleanza quest'ultima che, secondo il direttore finanziario Marco Giordani, potrebbe fruttare a Mediaset «60-70 milioni l'anno». Senza contare che l'opzione per vendere a Sky la piattaforma digitale terrestre di Premium permette a Mediaset di essere «molto flessibile» e di trovare «la migliore soluzione» in attesa che si definisca «la struttura del mercato» con l'assegnazione delle licenze di Serie A. L'accordo con Sky è «molto positivo per Mediaset ed è stato valutato molto bene dalla comunità finanziaria», ha poi rimarcato Marina Berlusconi che presiede la capogruppo Fininvest.

Tornando al fronte con Tim, prima l'ad del gruppo tlc Amos Genish ha detto all'assemblea dei soci che «sono in fase avanzata» dei «nuovi negoziati» con il Biscione dopo il fallimento della trattativa tra Tim e Canal+. Poi Giordani ha specificato che la trattativa riguarda «solo la ritrasmissione dei canali in chiaro».

Guardando al 2017, il Biscione ha ottenuto un utile operativo di 316,5 milioni (dal rosso di 189,3 milioni dell'anno prima) e un utile netto di 90,5 milioni (da una perdita di 294,5 milioni) grazie all'aumento della quota di mercato pubblicitario italiano (al 38,3% dal 37,5%) e al forte calo dei costi operativi (-11,1%).

Stabile il giro d'affari a 3,63 miliardi, grazie al miglioramento della raccolta pubblicitaria in Spagna (969 milioni dai 962 dell'anno prima) e in Italia (2,095 miliardi dai 2,086 del 2016) in un anno in cui il mercato complessivo è sceso dell'1,9%. Mediaset Premium ha invece un giro d'affari di 587,4 milioni (-5%). Nel 2017 il debito finanziario è passato a 1,39 miliardi (1,16 miliardi) a causa tra l'altro di «investimenti a fronte di aggregazioni d'impresa, partecipazioni e altri asset strategici (Studio 71, Lcn20, Radio Subasio, Radio Aut, oltre alle operazioni della controllata Ei Towers) per 96,3 milioni». Mediaset mantiene poi la leadership sul target commerciale (14-64 anni) sia in Italia (share del 33,3%) sia in Spagna (28,8%).

Nel primo bimestre il mercato pubblicitario in Italia è negativo rispetto al 2017, ma Iil gruppo televisivo si mostra fiducioso sull'intero anno. Mediaset prevede infatti «ricavi in miglioramento anche a seguito dei diritti esclusivi sul Mondiale di Calcio detenuti su Italia e Spagna». E, nonostante la «visibilità molto bassa soprattutto in Italia», prevede di chiudere il 2018 in utile.

In Piazza Affari il banco di prova sarà oggi: ieri infatti la comunicazione è arrivata a mercato chiuso con Mediaset a 3,27 euro (-1,1%).

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