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Berlusconi contro i 5 Stelle: "Come Hitler per gli ebrei"

Il Cavaliere a Porzus: «Riferivo parole di un elettore: è il clima del Paese». E rassicura: «Governeremo noi»

Berlusconi contro i 5 Stelle: "Come Hitler per gli ebrei"

I grillini come Hitler è il pensiero choc di un elettore del centrodestra riportato da Silvio Berlusconi, che alza la temperatura politica e concentra l'attenzione dei giornalisti alle malghe di Porzus. Un monumento nazionale fra le montagne friulane insanguinato nel febbraio 1945 dai partigiani filo Tito, che massacrarono 19 combattenti per la libertà della brigata Osoppo. La loro colpa non era di opporsi al regime fascista, ma alle mire espansioniste degli jugoslavi. In realtà il leader di Forza Italia aveva appena finito di pronunciare un discorso «alto» sul 25 Aprile «giornata della libertà» di tutti, che parlava di pacificazione e di dialogo al contrario del timore sui grillini che marciano al passo dell'oca.

Poi attorniato dai fazzoletti verdi, il simbolo dei partigiani dell'Osoppo, Berlusconi ha parlato a braccio. E raccontato di un episodio accaduto a Pordenone durante il suo primo giorno di discesa in campo per le elezioni regionali di domenica in Friuli-Venezia Giulia. Ad un gruppo di elettori aveva chiesto, in riferimento al niet del Movimento cinque stelle a trattare con Forza Italia per il governo nazionale «come vi sentite di fronte al comportamento di questa formazione politica che non credo sia democratica?». Davanti alle malghe di Porzus Berlusconi riporta la risposta di un elettore: «Uno di loro si alzò e guardandomi negli occhi mi disse: Ci sentiamo come dovevano sentirsi gli ebrei al primo apparire della figura di Hitler». Il leader di Forza Italia ha sottolineato che la frase, non sua, «mi ha colpito molto e mi fa pensare. In questi giorni (i grillini, nda) hanno respinto il voto di 4,5 milioni di cittadini. Qualcosa che non può avere cittadinanza in una vera democrazia».

Sul 25 aprile ha tenuto un discorso di peso storico. La malga alle sue spalle nel 1945 era il comando della brigata Osoppo Est. Il comandante Bolla, Francesco De Gregori, monarchico, anticomunista e zio del famoso cantautore, è stato il primo a cadere sotto i colpi dei compagni garibaldini inviati dal IX corpus di Tito. Dopo vessazioni e torture, qualche giorno dopo, si è conclusa la mattanza. Una delle vittime fu Guido Alberto Pasolini, fratello dello scrittore e regista Pier Paolo. Il comandante dell'eccidio, Mario Toffanin, è stato condannato all'ergastolo e poi amnistiato dal presidente Pertini. Nel frattempo fuggito in Jugoslavia incassò regolarmente la pensione dell'Inps grazie alla militanza partigiana, senza tener conto del sangue versato.

Berlusconi ha pronunciato parole di pietà anche per i caduti dell'altra parte della barricata, i volontari della Repubblica di Salò. E ha fatto emergere il vero limite del 25 aprile diventato nel tempo festa di parte e non di tutti gli italiani. Il discorso sulla giornata della libertà si è conclusa con la consegna a Berlusconi del fazzoletto verde dell'Osoppo annodato orgogliosamente attorno al collo.

In serata ad Aquileia il leader storico del centro destra ha gettato acqua sul fuoco del braccio di ferro con la Lega per i voti delle regionali di domenica. Al suo fianco, Massimiliano Fedriga, giovane candidato alla carica di governatore fortemente voluto da Matteo Salvini. «Sono qui per dirvi che dovete votare per questo signore» ha esordito Berlusconi indicando Fedriga. Sul palco è salito anche Riccardo Riccardi, di Forza Italia, che sarà il vice se il centro destra vincerà le elezioni, come indicano i sondaggi. Berlusconi ha sciorinato i cavalli di battaglia dell'elezione diretta del capo dello Stato, flat tax, riforma della giustizia e stop all'immigrazione clandestina. Sul governo si è detto convinto che verrà formato dal centrodestra «chiedendo i voti in aula su un programma di tre punti per i primi 100 giorni». Fedriga si sente la vittoria in tasca, ma esordisce sul 25 aprile. «Tutta la mia solidarietà al sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza e alla comunità ebraica - dice il candidato governatore - che oggi hanno dovuto andarsene dalla Risiera per una violenza e sopruso verbali senza precedenti».

Purtroppo il 25 aprile, festa della liberazione e non ancora della libertà di tutti, continua a dividere.

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