Sgarbi quotidiani

Scarsi di nome e di fatto

Scarsi di nome e di fatto

Il vanitoso Andrea Scarsi, dopo essere stato massacrato da me in televisione e dopo essere stato ridimensionato alla sua essenza fallica dalla Mussolini, rialza la testa convinto di esistere nonostante l'inesistenza assoluta del suo programma televisivo, sfuggito a qualunque rilevatore di ascolti (il più generoso lo dà all'1,6% di share per 158mila spettatori; e al momento non sappiamo se sia ancora in onda). Non se ne ha notizia in rete, dove lo Scarsi si autocelebra: «Io il più odiato? Semmai sono il giornalista con più fan, al massimo il più invidiato». Contento lui! Dopo il quarto d'ora di notorietà seguito allo scontro televisivo con me, lo Scarsi ha ripreso a recitare un patetico spettacolo, già disertato nelle piccole sale in cui si era esibito, fino al punto di essere abbandonato dal suo produttore, Marcello Corvino, per rifugiarsi nella Casa della gioventù a Buja e al circolo Arci di Taneto di Gattatico. Dispiace una fine così ingloriosa per uno che aveva osato sfidarmi, e che ha paura della rivincita. Oggi rimpiange Berlusconi per il barlume di vita che gli ha dato. Così il suo nuovo spettacolo è uguale al precedente, e il suo programma televisivo (ove esista) non migliora i risultati della sua unica esperienza in una tv generalista, come conduttore (Futbol su La7): sette puntate tra luglio e agosto del 2016. La prima: 2,32. Poi 2,21; 2,16; 2,75; 2,15; 1,96; 2,11. Un flop assoluto, tanto che Cairo decise di chiuderla lì. Nulla di male, ovviamente. Lui è convinto di esistere, ma i numeri parlano della sua inesistenza. Scarsi come il suo cognome.

Noi lo rimpiangiamo.

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