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Breve e costosa. Così è quasi inutile

Breve e costosa. Così è quasi inutile

Giovani, carini (anzi: cari) e militarizzati. Ma solo un po'. Un'infarinatura. Un bignamino. Un aperitivo senza cena. L'esercito del selfie alla Macron sarà questa strana cosa qui: reggimenti di giovani - maschi e femmine, indistintamente - chiamati per un solo mese a vestire la divisa. Come ai vecchi tempi, quelli in cui la leva era un rito di passaggio, uno svezzamento da neoadulti, un modo per conoscere umanità e regioni sconosciute, un modo per strappare dalle dita strette dei bambinoni la vestaglia di mammà e per dare ai provincialotti un po' di uso di mondo. Quello strano mondo che era la naja, certo, ma quello passava il convento. Anzi la caserma. Chi scrive è sempre stato favorevole alla leva obbligatoria, abolita in Francia dal 1997 (ciò che ha consentito allo stesso Macron di sfangarla) e dal 2005 anche da noi. La leva è un'istituzione profondamente democratica per decenni impropriamente accusata di essere un allevamento in batteria di stolti guerrafondai. Detto questo, quella Macron-style non ci piace. Un mese è davvero troppo poco per insegnare alcunché, per aumentare un senso di appartenenza alla Patria che peraltro ai Francesi non manca di certo (sono loro che hanno creato la figura di Nicolas Chauvin, sostantivato in sciovinismo), per fare dei diciottenni una «riserva per la sicurezza del Paese». Il mese da coscritti rischia di essere una lunga vacanza in un villaggio turistico senza piscina. Che disciplina si insegna quando viene a mancare il fattore tempo? La recluta temeva il sergente perché sapeva che da lui sarebbero passate punizioni, licenze, servizi più o meno scomodi per un anno della sua vita. In un «campus con le stellette» come quello immaginato dal presidente francese chiunque se ne fregherebbe, continuando a sbirciare lo smartphone. Il militare non è un formaggio, di cui esiste la versione «light».

Che poi, come tutte le cose «light», costa tanto: qualche miliardino di euro all'anno. Monsieur Macron, è sicuro che ne valga la pena?

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