Cultura e Spettacoli

Il cinema italiano è finalmente rinato

Il cinema italiano è finalmente rinato

Ci si lamenta, spesso a ragione, della crisi, soprattutto di idee, di un cinema italiano che sembra sempre più allineato, al ribasso, sia come sceneggiature, sia come regie e interpreti.

Di recente, però, si è assistito a una sorta di rinascita che fa ben sperare per il futuro. Anche perché, come si suol dire, se è vero che tre indizi fanno una prova, i film che hanno superato ampiamente l'esame, in queste ultime settimane, sono esattamente tre. Diversi tra di loro, ma accomunati dalla bravura di chi li ha diretti e da protagonisti notevoli, pur se siamo (ma non è un male) al di fuori della cerchia dei soliti noti. Il primo è stato Lovers, geniale commedia intrecciata da Matteo Vicino su cultura e sentimenti, dallo sguardo europeo (infatti, è stata premiata fuori da un'Italia dove, spaventati da tanta grazia, hanno fatto, ovviamente, a gara per non distribuirla). Settimana scorsa, abbiamo ammirato il meraviglioso Youtopia, firmato da Berardo Carboni, storia di una ragazza (Matilda De Angelis, superlativa) che mette in vendita la sua verginità per far quadrare i conti di una madre (Donatella Finocchiaro, avercene) disoccupata e depressa.

Ora, arriva un altro autentico gioiello, Manuel, film di formazione diretto dal talentuoso Dario Albertini e interpretato da un immenso Andrea Lattanzi (segnatevi questo nome, ne risentirete parlare) che sembra un veterano a dispetto della sua giovane età. È la storia di un ragazzo che, compiuti i 18 anni, lascia l'istituto per minori privi di sostegno familiare, per cercare di inserirsi in una realtà più grande della sua carta di identità. Anche perché la madre, in galera, potrebbe ottenere i domiciliari solo se Manuel se ne assumesse la responsabilità. Riuscirà a gestire questo peso enorme, nel passaggio tra adolescenza e maturità? Un film dove spesso è il volto di Lattanzi a esprimere perfettamente emozioni e sentimenti, senza bisogno di inutili parole. Regista e interprete sono un tutt'uno e allo spettatore non par vero che l'Italia sia ancora capace di esprimersi con film così belli.

In fondo al tunnel brillano tre luci di speranza.

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