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Ainis: "Un governo terzo è l'unica strada, anche senza fiducia"

Secondo il costituzionalista Michele Ainis l'unica soluzione per uscire dallo stallo sarebbe cambiare la legge elettorale ma, al momento, l'unica strada percorribile è quella scelta da Mattarella

 Ainis: "Un governo terzo è l'unica strada, anche senza fiducia"

"Un governo terzo è l'unica strada percorribile". A dirlo è il costituzionalista Michele Ainis, in un'intervista all'Huffpost nella quale spiega che il presidente Sergio Mattarella non ha altre opzioni.

"Si tratta di un governo che giura nelle mani del Capo dello Stato ed entra in carica nel momento del giuramento", aggiunge. "Poi - spiega ancora - deve andare alle Camere a chiedere la fiducia del Parlamento, se non ci saranno i voti a quel punto si sciolgono le Camere e questo governo terzo guiderà il Paese alle elezioni gestendo la fase elettorale". D'altronde non sarebbe la prima volta che un governo non ottiene la fiducia iniziale (anzi è già avvenuto 5 volte: nel 1953, nel 1954, nel 1972, nel 1979 e nel 1987), mentre "sarebbe stato abbastanza anomalo che un governo che riflette un Parlamento che non c'è più andasse a gestire la prossima tornata elettorale", dice Ainis. E sottolinrea: "Non è mai accaduto che un governo attraversi tre legislature, cioè la diciassettesima, ovvero la precedente, la diciottesima, quindi l'attuale, e la prossima". Un altro inedito sarebbe il voto a luglio:"Tra le considerazioni da fare e che immagino si stiano facendo c'è anche quella di non scoraggiare la partecipazione al voto. Siamo in un tempo in cui si rischia la bassa affluenza elettorale. I cittadini sono demoralizzati davanti a tutto ciò che sta succedendo e votare a luglio non sarebbe uno sprone, votare quando ci sono 40 gradi significa un ulteriore delegittimazione". Ma non solo. "Se ci fosse una forte contrazione della partecipazione al voto alla prossime elezioni, in un momento in cui i partiti sono imballati, e si ripete il risultato precedente ci sarebbe una crisi della democrazia italiana". Secondo Ainis è tutta colpa del Rosatellum perché "se noi avessimo avuto una legge perfettamente proporzionale non ci sarebbe stato un vincolo di coalizione tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, così Salvini sarebbe stato libero di fare un governo con Luigi Di Maio. Se ci fosse stata invece una legge pienamente maggioritaria probabilmente il centrodestra avrebbe avuto i numeri per governare da solo. Ma così non è e non cambiando la legge è probabile che si ripeta lo stesso schema". A quel punto si avrebbe una situazione d'emergenza e, aggiunge il professore, "le emergenze in passato hanno sempre generato dei governi di solidarietà nazionale".

La soluziona? Un esecutivo provvisorio per indirizzare la modifica della legge elettorale.

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