Economia

Arcelor Mittal può acquisire l'Ilva

Il presidente della Liguria, Toti: "Ma ora serve un governo che traghetti l'operazione"

Arcelor Mittal può acquisire l'Ilva

È ufficiale, Arcelor Mittal acquisirà il più grande complesso siderurgico d'Europa: l'Ilva. A dare l'ok le autorità antitrust della commissione europea. Ad una condizione: dentro la cordata ci dovrà essere Cassa depositi e prestiti al posto del gruppo Marcegaglia.

Bruxelles, in una nota, spiega che la decisione è subordinata alla realizzazione di un "ampio pacchetto di misure correttive, sotto forma di cessioni, che permetterà di mantenere una concorrenza effettiva sui mercati siderurgici europei, a vantaggio dei consumatori e delle imprese". Arcelor Mittal dovrà cedere un consistente numero di attività produttive presenti a Piombino, in Belgio (a Liegi), nella Repubblica ceca (a Ostrava), in Lussemburgo (a Dudelange), in Romania (a Galati) e nell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia (a Skopje). Inoltre, la multinazionale dovrà cedere un certo numero di attività di distribuzione localizzate in Francia e in Italia.

La Commissione Ue insiste "fermamente sul fatto che i lavori di risanamento necessari per proteggere la salute degli abitanti della zona limitrofa e l'ambiente circostante, così come concordato con le autorità italiane nel 2016-2017, non devono subire alcun ritardo". Inoltre, venuto meno nella cordata il gruppo Marcecaglia (concorrente italiano nel settore dei prodotti piani in acciaio al carbonio zincato), Arcelor si impegna anche a non acquistare quote dello stesso gruppo nel quadro dell'operazione. Questo consentirà di evitare che la concorrenza possa risultare ulteriormente indebolita a causa del rafforzamento dei legami strutturali tra le imprese.

L'acciaio "è un fattore produttivo indispensabile per molte industrie europee e per molti prodotti che utilizziamo ogni giorno", ha dichiarato alla stampa Margrethe Vestager, commissaria dell'unione europea e responsabile per la concorrenza. "La decisione odierna - prosegue - garantisce che l'acquisizione di Ilva da parte di Arcelor Mittal, che andrà a creare il produttore d'acciaio di gran lunga più grande d'Europa, non si traduca in un aumento dei prezzi dell'acciaio, a danno delle industrie europee, dei milioni di persone che vi lavorano e dei consumatori".

I timori di Bruxelles, infatti, riguardavano un possibile aumento dei prezzi dei prodotti piani in acciaio al carbonio laminati a caldo, laminati a freddo e zincati dato che l'entità risultante dalla concentrazione di attività, secondo l'iniziale proposta, avrebbe superato oltre il 40 per cento della capacità produttiva. Violando le norme Ue. L'indagine della Commissione ha infatti rivelato che in Europa i concorrenti non avrebbero avuto né gli incentivi sufficienti né la capacità necessaria per compensare i risultati dell'operazione (la contrazione della concorrenza). Per Vestager, "la vendita ad ArcelorMittal delle attività di Ilva dovrebbe anche contribuire ad imprimere un'accelerazione agli urgenti interventi di risanamento ambientale nell'impianto di Taranto. Per proteggere la salute degli abitanti del capoluogo pugliese, è opportuno che tali essenziali interventi di bonifica proseguano senza indugi" ha infine concluso la commissaria.

Resta infatti caro a Taranto il nodo gordiano che stringe la città: ricatto occupazionale da un lato e tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini dall'altro, con l'acciaieria a ridosso del centro abitato.

"Una grande occasione, in particolare per il Mezzogiorno, per rendere l'Ilva una grande acciaieria competitiva a livello europeo e globale": così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha commentato il via libera condizionato della Commissione europea all'acquisizione di Ilva da parte di ArcelorMittal.

Il ministro uscente Carlo Calenda ha dichiarato: "Ora manca solo l'accordo sindacale e poi finalmente, dopo anni di crisi e problemi, Ilva potrà diventare un'acciaieria competitiva e all'avanguardia nella protezione dell'ambiente e delle persone. Non perdiamo questa occasione per Taranto e per l'Italia".

Ma al di là dei commenti trionfanti, una saggia riflessione è arrivata dal governatore della Liguria, Giovanni Toti: "Ora serve un governo che traghetti l'operazione".

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