Cronache

I migranti lavoravano (gratis): sanzionata la coop dei profughi

Ben 15mila euro di multa dall'ispettorato del lavoro. Due lavoratori (migranti) impiegati senza contratto. Un anno fa l'inchiesta del Giornale.it

I migranti lavoravano (gratis): sanzionata la coop dei profughi

Un anno dopo la nostra inchiesta, è arrivata una multa. La cooperativa dell'accoglienza dovrà sborsare 15mila euro dopo il caso dei migranti al lavoro (senza contratto) per ristrutturare un albergo.

Riavvolgiamo il nastro. Nel marzo dell'anno scorso alcuni cittadini di Biella notarono un gruppetto di ragazzi di colore spostare mattonelle di fronte ad un vecchio hotel della città, l'albergo Coggiola. Tutto in regola? Non proprio. Come raccontato da alcuni testimoni, i giovani "muratori" riversavano calcinacci sul cassone "di un camion della cooperativa" Versoprobo, società di Vercelli che nel tempo ha aperto centri di accoglienza per immigrati in diverse zone dell Paese (sul sito ne contano ventidue). A Biella la coop ospitava (e ancora ospita) richiedenti asilo all'(ex) hotel Colibrì, un'altra struttura abbandonata da tempo ma resa agibile per garantire un tetto agli stranieri. L'idea era quella di rendere operativo anche il Coggiola nella speranza di poter aprire un nuovo centro di accoglienza (e accedere così ai relativi finanziamenti): per farlo all'interno dei locali finirono a lavorare alcuni ospiti del Colibrì. Ovviamente gratis. A confessarlo al Giornale fu uno degli operatori del centro di accoglienza, il quale ammise che "i nostri ospiti stanno facendo attività di volontariato mettendo a posto il Coggiola, visto che l'azienda sta per aprire un nuovo centro" (guarda il video).

Tutto chiaro, no? Certo. Ma non in regola. Perché se è vero che per legge i migranti, dopo due mesi dallo sbarco, possono trovare un impego, è altrettanto vero che chi intende assumerli deve fargli firmare un regolare contratto, pagargli i contributi e tutto il resto. Niente di più e niente di meno. Intervistato durante la nostra inchiesta, però, l'allora coordinatore del Colibrì, Roberto Rosas, si limitò ad affermare che i ragazzi "non hanno lavorato", ma hanno solo fatto "attività di volontariato utile per il loro curriculum".

Impiego o volontariato? La differenza sembra minima, ma c'è. L'ispettorato del lavoro, contattato al telefono, a suo tempo ci disse che i migranti non potevano assolutamente sgobbare senza un accordo scritto: "Se vogliono possono rinunciare al compenso - ci disse De Camillis - ma il contratto devono averlo". Chiaro. Un anno dopo i carabinieri dell'Ispettorato del lavoro hanno contestato a Versoprobo l'utilizzo di due migranti (senza contratto) nella "ristrutturazione" dell'Hotel Coggiola. La multa è salata: 15mila euro.

La coop dal canto suo parla di "strumentalizzazioni politiche" e dice di non essere direttamente coinvolta. O meglio: di essere stata sanzionata solo in quanto "responsabile in solido" della vicenda. "Purtroppo - spiega il direttore - si continua a commettere l’errore di confondere i titolari del servizio di accoglienza e le ditte che hanno effettuato i lavori. Certamente esiste un verbale in quanto ritenuti responsabili in solido, ma i lavoratori in oggetto appartengono ad altre aziende". Già un anno fa la Versoprobo aveva detto di aver "conferito mandato a ditte esterne" (Proget Englneering S.A.S.) per ile opere al Coggiola, aziende a cui spettava "adempiere agli obblighi di legge previsti in materia, cosa che peraltro è già stata fatta. In occasione dei sopralluoghi è stata rilevata la presenza della Cooperativa Versolavoro, che si occupa di produzione lavoro ed è composta da richiedenti protezione internazionale e beneficiari di permessi per motivi umanitari, già usciti dall'accoglienza". In realtà, ci fa sapere una fonte qualificata, gli accertamenti hanno portato i carabinieri a dedurre che gli immigrati operassero alla ristrutturazione per conto della Versoprobo. Tant'è che alla ditta Proget non è stata elevata alcuna sanzione. Peraltro, è vero che la coop è "obbligata in solido", ma il "trasgressore individuato" risulta il presidente della Versoprobo stessa.

Canta vittoria quindi la Lega Nord di Biella che aveva presentato un esposto allo Spresal. "Quello che è successo è gravissimo - attacca Giacomo Moscarola, consigliere comunale leghista - Se fosse stato un qualsiasi imprenditore lo avrebbero sottoposto a pena esemplare. Su questo tema deve esserci presa di posizione netta da parte dello Stato". Per questo Michele Mosca, segretario provinciale del Carroccio ha già "informato della vicenda il segretario regionale e deputato, Riccardo Molinari": "Tenuto conto che l'immigrazione è al centro delle politiche della Lega - dice - ho chiesto di adoperarsi affinché questa cooperativa venga immediatamente rimossa dalla graduatoria provinciale e vengano chiusi i due centri che gestisce a Biella. Appena saremo al governo chiederò un'azione affinché la coop in futuro non possa più partecipare ad appalti relativi all'accoglienza

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