Cronaca locale

Sgambetto dell'Inter su Piazza d'armi. Partita tutta da rifare

Il club nerazzurro non partecipa al bando. Ancora incerto il destino dell'area a Baggio

Sgambetto dell'Inter su Piazza d'armi. Partita tutta da rifare

Sorpresa. Contrariamente a ogni aspettativa, l'Inter non si è fatta avanti e non ha presentato alcuna manifestazione di interesse per il bando per piazza d'Armi, lanciato da Invimit, la società incaricata dalla Stato di valorizzare il proprio patrimonio immobiliare. Non nasconde la sorpresa il presidente della società Massimo Ferrarese: «Ci saremmo aspettati un'offerta di acquisto da parte della società per piazza d'Armi, come da essa stessa anticipato alcuni mesi fa». Siamo alla periferia ovest della città, a Baggio, sull'area dell'ex caserma Perrucchetti in via delle Forze Armate, individuata come possibile zona per lo sviluppo del nuovo centro sportivo dell'Inter. Il progetto prevedeva la realizzazione di 30 ettari di campi da calcio su 35 complessivi, nonostante il pgt prevedesse che il 50% dell'area fosse destinata a verde pubblico. In cambio, secondo la trattativa tra Comune e proprietà era emersa «la possibilità - scriveva un mese fa l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran - di avere una drastica riduzione delle volumetrie, destinando tre quarti delle aree a verde e impianti sportivi privati. Una proposta comunque non attuabile senza una modifica delle regole su piazza d'armi. Ma a oggi non è stata formalizzata una proposta in tal senso dalla proprietà». La gara prevedeva non solo la cessione integrale dei terreni con i diritti volumetrici attualmente riconosciuti (300mila metri quadri) ma anche lo spazio per proposte di modifiche delle norme da presentare al Comune. Ora il ministero tira dritto, anche se le bocche sono cucite su quello che potrebbe essere il futuro del parco da 428mila metri quadrati occupato da magazzini dismessi, orti abusivi e verde incolto. «Da oggi partirà un'azione di valorizzazione più incisiva per quest'area» ha proseguito Ferrarese. Il rischio ora, è che la proprietà si limiti a realizzare tutte le volumetrie a disposizione. Tradotto: una colata di cemento invece del grande parco pubblico, agognato dal quartiere e dai comitati dei cittadini. Cittadini che lunedì hanno manifestato in piazza Scala, mentre Italia Nostra con il Coordinamento dei comitati ha organizzato per domenica una passeggiata nell'«oasi naturalistica, dove possiamo camminare in ampie radure, addentrarci in boschi, scoprire gli interessanti habitat delle zone umide. Intorno c'è la città. Vorremmo che gli edifici non entrassero in piazza d'Armi».

I prossimi step? Invimit demolirà i fabbricati fatiscenti e aggiudicherà la bonifica dell'area, dopodiché riprenderanno le trattative con Palazzo Marino. La richiesta del Comune, anche in vista dell'aggiornamento del pgt, è che l'area mantenga la vocazione a verde e sport e che vengano garantiti servizi per il quartiere. Stessa richiesta dal presidente del Municipio 7 Marco Bestetti: «Ci aspettiamo ora una soluzione che confermi le legittime aspettative del territorio evitando il consumo di suolo». Tradotto: si concentrino le volumetrie su via Olivieri «per preservare il verde e le funzioni pubbliche». «In vista del nuovo Pgt sarà importante trovare la giusta soluzione».

La proposta del consigliere comunale Pietro Tatarella è la realizzazione di nuova caserma dei Vigili del fuoco, in cambio dell'alienazione di quella in via Messina, e parco pubblico.

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