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Nasce Unione Cattolica: "Meno militari e più immigrati"

In questo giorni è nata Unione Cattolica, una nuova formazione politica che intende porre di nuovo al centro i valori non negoziabili della Chiesa e accogliere più immigrati

immagini dal web
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"Nessuna riedizione della Dc ma un partito ispirato ai dogmi e ai valori della Chiesa cattolica. Che segnerà la svolta seguendo semplicemente i dettami del Vangelo". Così Ivano Tonoli, segretario nazionale dell’Unione Cattolica, presenta la nuova formazione politica che intende porre di nuovo al centro i valori non negoziabili della Chiesa.

"Questo ci distingue da altri partiti d’ispirazione cattolica presenti nel panorama politico. Abbiamo predisposto un manifesto che espone con chiarezza 28 punti programmatici: soluzioni reali – senza essere collegati a lobby di potere – per costruire benessere nel nostro Paese", dice Tonoli all’Adnkronos. "Vogliamo essere una rappresentanza seria che possa dare forza alla fede e consacrare i principi del patrimonio culturale cattolico, che non sono stati perseguiti da nessuno negli ultimi anni", aggiunge.

Al centro del programma, quindi, vi sarà la famiglia: "Ci sono 3 milioni di famiglie italiane in difficoltà che vanno aiutate, non con fondi a pioggia ma mirati", dice Tonoli elencando i principali punti del programma. E ancora: "La famiglia deve essere promossa nel sistema fiscale anche per favorire la natalità. In un momento storico in cui assistiamo a una dispersione incredibile di valori, c’è bisogno di riaccendere i riflettori sui giovani: lavoro e ripristino della funzione educativa delle parrocchie, in modo che tornino ad essere punti di aggregazione sani".

Servono, inoltre, dei "provvedimenti severi per abolire mafia e corruzione; lotta alla piaga sociale del gioco d’azzardo; riduzione delle spese militari; accoglienza per gli immigrati, una risorsa per il Paese: rappresentano 200 miliardi di fatturato all’anno, hanno pagato contributi negli ultimi 10 anni per quasi 45 miliardi e hanno permesso a 1 milione di persone, dal 2009 al 2017, di andare in pensione".

"Non ci dobbiamo più vergognare di essere cattolici o che qualcuno ci suggerisca cosa dobbiamo fare: siamo cattolici e fieri di esserlo", conclude Tonoli.

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