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"Un momento buio E così Israele fomenta la guerra"

L'ex ministro dell'Anp: «Nessun rispetto per le vite dei palestinesi»

"Un momento buio E così Israele fomenta la guerra"

Trump dice che è un grande giorno per Israele. Intanto a Gaza si contano oltre 50 morti palestinesi. Ziad Abuzayyad, avvocato, direttore del «Palestine-Israel Journal» ed ex ministro dell'Autorità palestinese, che giorno è per i palestinesi?

«Un giorno molto triste. La prova che gli israeliani non si preoccupano delle vite umane quando di mezzo ci sono i palestinesi, la prova che continuano a ignorare il mio popolo e la questione della pace. Vogliono solo espandere il loro territorio».

Gli Stati Uniti stanno tentando la linea dura con i palestinesi come con la Corea del Nord?

«La decisione di spostare l'ambasciata a Gerusalemme sta solo incoraggiando gli israeliani ad andare avanti con gli insediamenti e continua a ostacolare una soluzione politica del conflitto».

Siamo sull'orlo di una nuova guerra?

«Israele sta facendo già la guerra in Iran, Siria, Libano».

Israele risponde agli attacchi.

«Nessuno li sta attaccando. Perché attaccano in Siria?».

Decine di razzi sono stati lanciati dalle milizie iraniane.

«Dal 1973 fino a oggi la frontiera siriana è sempre stata la più tranquilla. La Siria non ha mai concesso attacchi contro Israele. E invece Israele sta minacciando tutti i Paesi della regione. Vogliono essere l'unico Paese a detenere armi nucleari».

L'escalation è legata al timore dell'Iran e del nucleare.

«Se gli americani non vogliono che l'Iran abbia l'atomica, allora perché non chiedono a Israele di liberarsene?».

Forse perché Israele è l'unico Paese democratico dell'area?

«Israele non è una democrazia, perché sta occupando i Territori palestinesi. Non è democratico chi viola i diritti umani. E Israele vuole solamente le terre degli arabi».

Non c'è più spazio per la soluzione due popoli, due Stati?

«Dipende da cosa deciderà di fare la comunità internazionale e se chiederà a Israele di andare via dai Territori occupati».

Non sono troppi i palestinesi che non riconoscono Israele?

«Siamo noi che vogliamo che Israele ci riconosca. Siamo noi le vittime».

Non crede che la leadership palestinese abbia bisogno di rinnovarsi? Abu Mazen è finito nella bufera di recente per le sue dichiarazioni antisemite.

«Abu Mazen è l'uomo che ha sostenuto la soluzione dei due Stati. Io non credo nemmeno che abbia detto quelle frasi. Comunque è stato eletto e questa è la democrazia».

La pace è un miraggio?

«Senza la fine dell'occupazione non ci sarà pace».

Molti sono convinti che il terrorismo internazionale si nutra del conflitto israelo-palestinese. Dobbiamo aspettarci nuovi attacchi in Europa?

«Solo la fine dell'occupazione dei territori palestinesi garantirà la sicurezza e la tranquillità in Europa».

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