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Ecco tutti i nodi da sciogliere nel contratto Lega-M5S

Sono molti i nodi da sciogliere nel contratto tra il Movimento 5 stelle e la Lega. Centrale i temi legati alla sicurezza, soprattutto l'immigrazione e la Tav

Ecco tutti i nodi da sciogliere nel contratto Lega-M5S

La bozza del contratto tra Movimento 5 Stelle e Lega è chiaro: ci sono parti che "necessitano di un ulteriore vaglio in sede contrattuale" e altre che "necessitano di un vaglio politico primario", ovvero che hanno bisogno di più tempo e trattative dirette tra Matteo Salvini e Luigi di Maio.

Deficit e taglio agli sprechi

Il primo punto che necessita approfondimenti riguarda il deficit e la gestione del debito: "Per quanto riguarda le politiche sul deficit si prevede una programmazione pluriennale volta ad assicurare il finanziamento delle proposte oggetto del presente contratto attraverso il recupero di risorse derivanti dal taglio agli sprechi, la gestione del debito e un appropriato ricorso al deficit". A tal proposito, la posizione della Lega è chiara ed è stata spiegata proprio oggi, in un'intervista al Corriere, da Claudio Borghi Aquilini: "Vogliamo superare l’equivoco del “non ci sono soldi”, visto che la Francia è andata avanti per dieci anni a sfondare il rapporto deficit/pil, e Francia e Spagna hanno il debito superiore al 60% del pil".

Flat tax sì o no?

La flat tax è stata il cavallo di battaglia del centrodestra in questa campagna elettorale. Una misura che, attraverso una tassazione più bassa, permette un rilancio dell'economia. Non si sa ancora, però, se questo provvedimento sarà presente o meno nel contratto del governo giallo-verde, dove per il momento si ipotizza un'alternativa: "In particolare, il nuovo regime fiscale si caratterizza come segue: - due aliquote fisse al 15% e al 20% per persone fisiche, partita IVA e famiglie; per le famiglie è prevista una deduzione fissa di 3.000,00 euro sulla base del reddito familiare; - un’aliquota fissa al 15% per le società".

Immigrazione e sicurezza

Sicurezza e immigrazione. Sono state queste la parola d'ordine della Lega nell'ultima campagna elettorale. Come gestire il fenomeno migratorio? "Occorre prevedere, contestualmente, l’individuazione di sedi di permanenza temporanea finalizzate al rimpatrio, con almeno uno per ogni regione, previo accordo con la Regione medesima, e con una capienza tale da garantire il trattenimento di tutti gli immigrati il cui ingresso o soggiorno sia irregolare, presenti e rintracciati sul territorio nazionale".

La minaccia terroristica

Un'altra manovra che necessita di una discussione tra Salvini e Di Maio riguarda le moschee presenti in Italia e la minaccia terroristica: "Ai fini della trasparenza nei rapporti con le altre confessioni religiose, in particolare di quelle che non hanno sottoscritto le intese con lo Stato italiano, e di prevenzione di eventuali infiltrazioni terroristiche, più volte denunciati a livello nazionale e internazionale, è necessario adottare una normativa ad hoc anche che preveda l’istituzione di un registro dei ministri di culto, lo svolgimento delle prediche in lingua italiana e la tracciabilità dei finanziamenti per la costruzione delle moschee e, in generale, dei luoghi di culto, anche se diversamente denominati".

Tav sì o no?

La sintesi riguardo la Tav, ovvero la Linea ad Alta Velocità Torino-Leone, pare difficile da raggiungere. Attualmente il documento recita: "Con riguardo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia Torino-Lione, ci impegniamo a sospendere i lavori esecutivi e ridiscuterne integralmente il progetto.

Per quanto concerne la gestione del servizio radio televisivo pubblico intendiamo adottare linee guida di gestione improntate alla maggiore trasparenza, all’eliminazione della lottizzazione politica e alla promozione della meritocrazia".

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