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Berlusconi sentinella della Ue: "Nessun complotto anti-Italia"

Il leader al vertice del Ppe: "C'è preoccupazione per noi, sanno del mio passo di lato". Orban: "Silvio? Un amico"

Berlusconi sentinella della Ue: "Nessun complotto anti-Italia"

«C'è grande preoccupazione in Europa per quello che succede in Italia, tutti me l'hanno espressa e mi hanno chiesto di spiegare che cosa sta accadendo. Anch'io sono molto preoccupato per i mercati, per le aziende e i risparmiatori. Un complotto contro il nostro Paese? Al contrario, c'è la voglia di aiutare l'Italia a uscire dalla situazione in cui è». Silvio Berlusconi arriva a Sofia mentre rimbalzano nel continente gli allarmi sullo spread in salita e le tensioni sui mercati per i timori della coppia bellicosa anti-euro Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che sembra vicina a concludere l'accordo di governo.

Il presidente di Forza Italia, alla sua prima uscita internazionale dopo la riabilitazione, si sente chiedere dai leader del Ppe, riuniti nella capitale bulgara per il pre-vertice del summit di oggi su Europa e Balcani, di fare un quadro della situazione italiana. A sollecitarlo, anche se il tema non è nel programma, sono Joseph Daul, presidente del Ppe e il padrone di casa, il premier bulgaro Bojko Borisov. «Ho spiegato - racconta Berlusconi, all'uscita - che ho fatto un passo di lato, per evitare il voto in estate e ho ritenuto di consentire che la Lega tentasse un accordo con il M5s. Ma certo le notizie, i comportamenti di questi giorni non sono rassicuranti».

All' incontro di Sofia, cui partecipano il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani e quello del Consiglio Ue Donald Tusk, in pratica i popolari chiedono al Cavaliere di essere la loro sentinella in Italia. Dopo il summit, Berlusconi partecipa a due incontri bilaterali non programmati, uno con Daul e l'altro con il premier ungherese Viktor Orban che, alla fine dice: «Sono un ragazzo old style, sempre leale, e in Italia il mio miglior amico è Berlusconi». E se anche lui, in prima fila nella politica anti immigrazione, non difende Salvini né cita Giorgia Meloni, che l'è andato a trovare in campagna elettorale, qualcosa vuol ben dire.

Nel carnet del vertice Berlusconi figura, con foto sorridente, tra i leader dei partiti d'opposizione del Ppe, tra il ceco Belobradek e il greco Mitsotakis. Ed è proprio questo il punto: che opposizione farà all'eventuale governo giallo-verde? I popolari europei vorrebbero che contrastasse le spinte populiste e sovraniste, le tentazioni di uscire dall'euro entrate nel programma e poi smentite, i no al rispetto dei patti sul rapporto deficit-pil, la volontà di cambiare i Trattati Ue, come se si potesse farlo unilateralmente, le pretese di gestire l'immigrazione separatamente dai partner del continente. A tutto questo Forza Italia e il suo leader dovrebbero fare da argine, secondo il Ppe, nella doppia posizione di forza di opposizione ma anche alleata ad uno dei due partiti al governo, la Lega. L'alter ego a Bruxelles di Berlusconi è Antonio Tajani e la credibilità dell'uno si rafforza in quella dell'altro.

Soprattutto adesso che, con la riabilitazione (definitiva perché il Pg di Milano ha rinunciato ad impugnarla davanti alla Cassazione), il Cav può in prospettiva candidarsi alle prossime elezioni. Che, se si fa o non si fa il governo Di Maio-Salvini, sembrano comunque vicine. Certo, non ci voleva il nuovo rinvio a giudizio per corruzione a Roma nel processo Ruby tre, ma quel processo è tutto da vedere. «Per tutti noi - dice lo spagnolo Antonio Lopez, segretario del Ppe - la riabilitazione di Berlusconi è una grande notizia, anzi ci sorprendiamo che anche da Strasburgo ancora non sia arrivato il verdetto.

È importante che lui tenga unito il centrodestra e così in futuro lo riporti al governo».

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