Cronache

"Contratto M5S-Lega chiuso oggi". Resta il nodo premier

Modifiche dell'ultimo minuto al programma. I leader chiedono di salire al Colle

"Contratto M5S-Lega chiuso oggi". Resta il nodo premier

"In serata chiudiamo il contratto". Non sono bastate le tre ore di vertice tra Luigi di Maio e Matteo Salvini per sciogliere tutti i nodi rimasti aperti da ieri dopo la finalizzazione del contratto tra i due partiti.

Mancano ancora alcuni aspetti, dice il leader politico del Movimento 5 Stelle, dopo che fonti grillini avevano assicurato che il programma era ormai condiviso, ma aggiunge che i contributi attesi da alcuni parlamentari "non riguardano punti dirimenti".

"È quasi tutto pronto", ribadisce lasciando la Camera Vincenzo Spadafora, il fedelissimo di Di Maio che ha preso parte all'incontro insieme Giancarlo Giorgetti (Lega) e al capo segreteria di Salvini.

Oggi alle 15 un nuovo tavolo tecnico, per integrare i punti mancanti. Intanto i leader dei due partiti hanno chiesto di salire al Colle lunedì, per riferire al Presidente Mattarella.

A mancare ancora è il nome di un premier, anche se sembra che qualche passo in avanti ci sia stato La Lega, con il capogruppo al Senato Gian Marco Centinaio, non esclude che "possa esserci un premier terzo. È logico che ci si muove a 360 gradi. Per noi, che sia un 'terzo', tecnico o politico, poco importa".

Le novità del contratto

Nel contratto è stato inserito un punta sull'alienazione genitoriale, una dinamica psicologica disfunzionale che, secondo alcune teorie mediche, si attiverebbe sui figli minori coinvolti tanto in contesti di separazione e divorzio dei genitori, definiti conflittuali, quanto in contesti di presunta violenza intradomestica.

Una modifica è arrivata per quanto riguarda il tema dell'Alta velocità, ora meno specifico e con l'eliminazone del terzo valico. In mattinata il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, aveva definito "inaccettabile" lo stop alla Tav, "un fatto gravissimo" anche per Forza Italia.

Correzioni dell'ultimo minuto anche sul tema del Jobs Act, per "evitare l’eccessiva precarizzazione".

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