Cronache

"La tecnologia c'è Ma alla politica un morto non basta"

Andrea Albanese: "Dimenticai Luca in auto nel 2013. E da allora combatto"

"La tecnologia c'è Ma alla politica un morto non basta"

«Evidentemente un morto all'anno non è sufficiente a risvegliare la politica». Andrea Albanese è un papà che vive con la croce di aver cagionato la morte del figlio dimenticandolo nel seggiolino della sua utilitaria. Era il giugno 2013 a Piacenza. Non gli chiediamo che cosa abbia provato allora né cosa provi ora. Gli chiediamo della sua battaglia perché certi episodi non avvengano mai più, che lui combatte attraverso la pagina facebook «Mai più morti come Luca» che ha 12.902 membri, numero destinato a crescere nelle prossime ore.

Albanese, per cosa combatte, dunque?

«Da cinque anni, da quando mi accadde ciò che accadde, cerco di sensibilizzare opinione pubblica e classe politica perché si evitino certe tragedie evitabili».

Che cosa le scongiurerebbe?

«Basterebbe un sistema di allarme o nel seggiolino o nell'auto, dove abbiamo sensori per ogni cosa, anche la più inutile, ma non per segnalarci che c'è un bambino sul sedile posteriore».

Eppure la tecnologia c'è.

«La tecnologia è l'ultimo dei problemi».

E qual è il problema?

«Il problema è che la politica è lontana dai problemi della gente. A dicembre ero riuscito a fare inserire nella bozza della legge di bilancio un emendamento in materia. È stato sbianchettato perché estraneo alla materia».

Ma serve una legge per una materia del genere?

«La legge serve perché ognuno di noi pensa che a lui non potrebbe capitare di dimenticare il figlio in auto. E invece tutti possiamo esser vittime dell'amnesia dissociativa».

Abbiamo notato che tutti gli incidenti del genere in Italia negli ultimi anni si sono verificati tra maggio e luglio.

«Certo. Ma non è perché in questi mesi siamo più distratti. Dimenticanze del genere si verificano tutto l'anno.

Ma negli altri mesi il caldo non uccide e tutto si risolve con un grande spavento».

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