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Meloni graffia il leghista: "Non una parola su di noi"

La presidente di Fdi accusa l'alleato e avverte: «Porte chiuse a un premier grillino»

Meloni graffia il leghista: "Non una parola su di noi"

Roma «Berlusconi di nuovo premier? Diciamo che serve un po' di ricambio». Giorgia Meloni sceglie una diretta su Facebook per fare chiarezza sulla posizione di Fratelli d'Italia sia rispetto alla strana coppia Luigi Di Maio-Matteo Salvini sia sulla autocandidatura di Silvio Berlusconi come premier di un eventuale governo affidato alla coalizione di centrodestra.

«Abbiamo deciso prima del voto che il nome da proporre al Quirinale per l'incarico di presidente del consiglio sarebbe stato quello di chi avesse preso più voti tra gli alleati - insiste la Meloni - Dunque se si aprisse questo scenario il nome da indicare coerentemente con quanto deciso prima sarebbe quello di Salvini e non quello di Berlusconi». E poi si lascia anche andare a una battuta «Berlusconi di nuovo alla presidenza del consiglio? Diciamo che andrebbe bene un po' di ricambio», rivendicando comunque la coerenza con quanto promesso in campagna elettorale.

E messa difronte alla domanda precisa -Fdi sta con Berlusconi o con Salvini? - taglia corto: «Io sto con Giorgia Meloni». Deve essere chiaro dunque che un eventuale appoggio o addirittura ingresso nel governo Lega-M5s di Fratelli d'Italia non può esser dato per scontato. La Meloni è trasparente su questo punto. «Sarà il premier a stabilire quali sono le cose che verranno fatte e quelle che saranno rimandate alle calende greche». Dunque occorre aspettare ancora. «Se alla presidenza del consiglio andasse Salvini avrei la certezza di un impegno del suo governo su temi come il contrasto dell'immigrazione clandestina e della criminalità e per l'approvazione di una legge che renda sempre legittima la difesa - riflette la Meloni -. Se invece il premier fosse Di Maio o un Cinquestelle non potrei condividere ad esempio l'introduzione del reddito di cittadinanza perché sono contraria all'assistenzialismo. E non potrei condividere il blocco dell'alta velocità».

La Meloni non chiude al momento la porta ma lascia uno spiraglio in attesa di capire il profilo di un esecutivo M5s-Lega, sempre che riesca a nascere. Non esclude che esponenti di Fdi possano avere un ruolo attivo nel governo ma allo stesso tempo promette un'opposizione senza sconti di fronte a provvedimenti che il suo partito non può condividere.

Però qualche sassolino dalla scarpa nella diretta Facebook se lo toglie. Prima di tutto rispetto alla scelta di Salvini di saltare il fosso pur sostenendo di non voler rompere la coalizione, ignorando di fatto Fdi. «Non ho potuto fare a meno di notare che Salvini in questi giorni non ha detto una parola sul nostro ruolo, sul ruolo che Fdi potrebbe avere per le decisioni future del prossimo governo», puntualizza Meloni.

Infine anche un'osservazione diretta al Colle. La Meloni sottolinea come al presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, sia stato dato poco tempo per sondare la possibilità di un governo di centrodestra con M5s. «Appena un paio di giorni» dice la Meloni.

Al contrario per verificare le possibilità di un eventuale accordo M5s con il Partito democratico al presidente della Camera, conclude, è stato dato «praticamente un mese».

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