Cronache

Famiglie costrette a protestare per non perdere casa occupata

A Roma, il Movimento di Lotta per la Casa aveva un registro su cui segnava le famiglie presenti o assenti della manifestazioni

Famiglie costrette a protestare per non perdere casa occupata

L'assoluzione di diversi vertici del Movimento di Lotta per la Casa - terminato con le parole del giudice: "Il fatto non sussiste" - ha rivelato però il modus operandi del collettivo. In un foglio assenze e ritardi degli occupanti alle manifestazioni.

Le regole da seguire

"Assenze manifestazioni obbligatorie" si legge nell'appunto depositato al processo. Un foglio che sottolinea come gli occuopanti del Casale de Merode fossero costretti a partecipare a tutte le proteste. E come spiega un occupante su Il Tempo "anche a quelle che non capivamo come la Tav". È evidente se godi di un alloggio grazie all'occupazione di un collettivo devi prendere parte a tutte le iniziative.

Ma il meccanismo è lo stesso che si tratti del Casale o di un altro stabile occupato. Le manifestazione vengono catalogate come "obbligatorie" e "non obbligatorie". Se non si partecipa si prende una penalità che va registrata su un registro. Alle terza nota di demerito scatta l'espulsione. C'è anche altro: nella catalogazione delle proteste esiste anche "1 per il nucleo" e "tutto il nucleo". Il primo caso significa che solo un membro della famiglia deve partecipare; il secondo che tutta il nucleo famigliare deve scendere in piazza. Non importa l'età. Tutti è tutti: anziani, donne e bambini. Nel regime esistono anche le deroghe: "Assente perché malata"; "visita dal dottore". O ritardi: "Appuntamento alle 8,30 è arrivata alle 11,50".

Nelle denunce - che il tribunale ha ritenuto non attendibili - una donna spiega che "quando era ammalata mi veniva imposto di partecipare alle manifestazioni". E non è l'unica: "Tante persone, anche anziane,malate o con figli piccoli, venivano cacciate dagli alloggi anche senza preavviso, per non aver voluto partecipare alle manifestazioni". C'è chi denuncia: "Il movimento obbligava a portare anche i bambini con lo scopo dichiarato di usarli come scudo per ripararci se la polizia avesse caricato".

E così si delinea la politica dei collettivi delle manifestazioni obbligatorie. In un video girato proprio al Casale de Casade si sente uno dei dirigenti del movimento: "Lo sapevate dal primo giorno! E se lo sapevate dal primo giorno che cazzo ci siete venuti a fare alla lotta per la casa! A timbrare il cartellino e a dire mi metto i soldi da parte da spendere per la casa al mio paese, no...

tu fai una scelta! Non sei andata al Comune a chiedere una casa! Sei venuta a lottare con noi! E sapevi chi eravamo".

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