Cronache

Tutta una vita a litigare: ammazza la moglie con il fucile da caccia

Raptus omicida dopo l'ennesima discussione La donna trovata esangue a terra dal figlio

Tutta una vita a litigare: ammazza la moglie con il fucile da caccia

Sembrava una giornata come tante. Un menàge familiare tribolato tra pensionati che bisticciano per niente e poi, magari, fanno pace. Stavolta il solito diverbio è finito in tragedia. In preda a un raptus Giuseppe Valentini, 79 anni, è sceso in cantina a prendere uno dei suoi tre fucili da caccia (tutti regolarmente registrati), è entrato in camera da letto dove la moglie stava preparandosi per uscire a fare la spesa e l'ha freddata con tre colpi, due dei quali hanno raggiunto volto e torace. Per Silvana Marchionni, 77 anni, originaria di Morrovalle nel Maceratese, non c'è stato scampo.

La coppia viveva da diversi anni una situazione familiare complessa. Silvana Marchionni era tornata sotto il tetto coniugale un anno e mezzo fa, dopo 15 anni di separazione. Un rapporto che si era sfilacciato nel tempo e non si era ancora ricucito.

Teatro della tragedia un'abitazione isolata nelle vicinanze del quartiere La Corva a Porto Sant'Elpidio in provincia di Fermo. A dare l'allarme, poco dopo le 13, è stato il figlio della coppia, che vive in una palazzina poco distante da quella dei genitori. Il figlio ha riferito di aver sentito gli spari, di essersi precipitato nell'appartamento dei genitori e di aver chiamato i soccorsi, dopo aver trovato la madre esanime e riversa a terra in un lago di sangue. Il personale del 118 ha cercato di rianimarla e ha richiesto l'intervento sul posto di un'eliambulanza, ma la donna è morta immediatamente per le gravissime ferite riportate.

Giuseppe Valentini è titolare di una piccola impresa di servizi per l'edilizia, la «Valentini Giuseppe & C» fondata 30 anni fa e nella quale lavoravano anche i suoi due figli. L'uomo, che ha confessato di aver sparato alla moglie, è stato accompagnato in caserma assieme al figlio, ora è accusato di omicidio volontario. Sarà ascoltato dal magistrato titolare del fascicolo, Francesca Paterlini, e con lui anche il figlio, che è stato il primo a intervenire sul luogo del delitto. Gli uomini dell'arma li hanno trovati entrambi nell'abitazione dove si è consumato il delitto. Si tratta dell'ennesimo femminicidio che finisce sulle pagine di cronaca a meno di 24 ore dalla tragedia di Francavilla a Mare.

Quello delle armi in casa non è un problema solo statunitense. Le stime ufficiali dicono che in Italia sono detenute tra i 4 e i 10 milioni di armi da fuoco. Secondo le stile delle Nazioni Unite l'Italia ha il triste primato di essere il primo paese del G8 per numero di omicidi commessi con arma da fuoco. Una situazione che, come hanno mostrato alcuni casi di cronaca, si è aggravata con i tagli all'organico del corpo di Polizia di Stato, incapace di avere la certezza che tutte le armi da fuoco siano registrate. Altro punto debole della catena, tutto italiano, il fatto che se pur identificassimo il numero di licenze, non si arriverebbe comunque ad avere sotto mano la cifra complessiva delle armi presenti in Italia, visto che una licenza dà la possibilità di possedere più di un'arma da fuoco.

Un fatto simile a quanto avviene negli Stati Uniti dove una stessa persona può possedere più armi.

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