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Di Battista minaccia Mattarella: "Non si opponga agli italiani"

Di Battista attacca a testa bassa il Quirinale: "Mattarella non faccia l'avvocato delle cause perse". Poi mobilita la piazza: "Facciamoci sentire"

Di Battista minaccia Mattarella: "Non si opponga agli italiani"

"Sergio Mattarella non deve opporsi agli italiani". È un vero e proprio attacco frontale ai vertici della Repubblica quello che arriva da Alessandro Di Battista nelle delicatissime ore in cui si lavora alla formazione del prossimo governo. "Il capo dello Stato non deve fare l'avvocato delle cause perse" , attacca il grillino lanciando l'hashtag #VoglioIlGovernoDelCambiamento con cui "invita" il Quirinale a non ostacolare la strada del governo gialloverde. "Invito tutti i cittadini a farsi sentire - scrive - usiamo la rete, facciamo foto, video. È in gioco il futuro del Paese".

Nel lungo post pubblicato su Facebook, Di Battista ricorda a Mattarella di aver "prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica ovvero ai cittadini ai quali appartiene la sovranità". A lui si riferisce per affermare che "una maggioranza si è formata, una maggioranza che piaccia o non piaccia a Mattarella o al suo più stretto consigliere (trasparente qui il riferimento al Segretario generale del Quirinale, ndr) rappresenta la maggior parte degli italiani". Per l'ex deputato pentastellato, considerato alfiere dell'ala "ortodossa" del Movimento, il capo dello Stato non deve essere "un notaio delle forze politiche ma neppure l'avvocato difensore di chi si oppone al cambiamento". "Anche perché - è il 'consiglio' finale - si tratterebbe di una causa persa, meglio non difenderla".

Il post di Di Battista ha subito incendiato la politica. A partire dal Partito democratico che lo accusa di proporre "una forma ammodernata di marcia su Roma attraverso la mobilitazione del web per intimorire la presidenza della Repubblica". Andrea marcucci gli ha inviato una copia della Costituzione italiana, "con una particolare sottolineatura degli articoli 92 e 95", quelli ciò che regolano la formazione del governo. "Durante il suo soggiorno americano - dice il dem- l'esponente del M5S avrà il tempo per riflettere sulle gravissime castronerie che molto spesso sostiene".

Per Michele Anzaldi, poi, l'intimidazione di Dibba è "ai limiti della legalità": "Luigi Di Maio farebbero bene a prendere immediatamente le distanze".

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