Cronaca locale

Locali, farmacie, pelliccerie: un buco da 8 milioni di euro

Solo per gli spazi destinati a "usi diversi", 8 milioni di canoni non riscossi a fine 2017

Locali, farmacie, pelliccerie: un buco da 8 milioni di euro

Ristoranti e locali nelle strade della movida, farmacie, elettricisti, negozi di abbigliamento, agenzie immobiliari, anche una pellicceria in centro. Nelle quattordici pagine che l'assessore alla Casa Gabriele Rabaiotti ha inviato al vicecapogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico sullo stato dei pagamenti al 31 dicembre del 2017 negli immobili gestiti da Mm risultavano, come ha anticipato il Giornale, un milione di affitti non ancora incassati da partiti, associazioni con orientamento politico o di vario tipo. Da Rifondazione Comunista ai sindacati Sicet e Sunia fino all'Associazione italiana del frisbee o l'associazione italo-palestinese Al Quds con sede in via Rivoli. Ma la voragine è molto più ampia, perchè quell'elenco dei morosi nei locali «ad uso diverso» dall'abitazione contiene anche gli spazi commerciali sparsi in tutta la città. E il conto dei canoni non incassati a fine 2017 sfondava quota 8,1 milioni. Di fianco a maxi debitori è quasi una curiosità citare la Chiesa cristiana evangelica che ha una sede in via Pietro Calvi ed è rimasta indietro con l'affitto per quasi duemila euro. Tra i morosi ci sono la Farmacia XXII Marzo (30.876 euro) o quella di via Forze Armate 212 (circa 85mila euro), la trattoria di via degli Assereto a due passi dal Palazzo della Regione (111.124,09 euro), il ristorante Armando Gurmando in via Zecca Vecchia (103.784 euro), il ristorante indiano Taj Mahal (190.356,93 euro) in via Porro Lambertenghi, zona Isola. Sulla stessa strada anche l'ufficio delle Poste Italiane a fine 2017 risultava indietro con i canoni per un ammontare di circa 56mila euro. Restando in zona, bussare all'agenzia immobiliare n via Pastrengo 1 che ha un debito di circa ottantamile euro.

Dall'Isola a un altro quartiere ambito del centro, corso Garibaldi, dove a poca distanza dal circolo dem «Aldo Aniasi» ci sono l'eletteicista al circolo 73 che deve al Comune circa 23mila euro, il locale con i tavolini all'aperto sempre pieni al civico 89 che ne deve 114.310, la pellicceria al civico 91 quasi 43mila. Spostandosi in periferia, in via Vittani a due passi da Villa Scheibler manca all'appello (tra gli altri) la pizzeria al civico 1 con una ragguardevole cifra di 153mila euro. E in viale Pasubio 14 proprio di fronte alla Fondazione Feltrinelli la società Ming risulta intestataria di un contratto in scadenza nel dicembre 2019 e dal 2013 ha accumulato 363.559 eurodi mancati pagamenti.

«Ci vuole più chiarezza sulla gestione degli spazi commerciali, otto milioni di euro sono una cifra incredibile, mi sembra che Mm abbia qualche difficoltà a stare dietro agli affitti - attacca l'azzurro De Chirico -. Nell'elenco ci sono anche contratti che risultano scaduti da anni, cosa si sta facendo per recuperare i soldi? E cosa in mente l'assessore Rabaiotti per invertire il fenomeno? Ci sono attività come le farmacie che fatico a pensare che non abbiano profitti ma risultano in ritardo coi pagamenti». Invita dunque a «proporre dei pianti di rientro o a risolvere i contratti e riassegnare gli spazi, possibilmente con un'attenzione all'imprenditoria giovanile e femminile». Il consigliere presenterà un'interrogazione comunale per andare a fondo, «alla luce dei dati che mi sono stati forniti, a distanza di cinque mesi che fine hanno fatto i debitori? E cosa intende fare il Comune per tutelarsi in futuro?».

L'associazione ChiamaMilano che ha sede in via Laghetto e a fine 2017 risultava indietro con l'affitto per circa 17mila euro fa sapere che tra l'inizio dell'anno e i giorni scorsi è stato saldato tutto il debito pregresso e i pagamenti del 2018 sono in regola.

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