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«Non dovrai diventare tifoso del Napoli» Ancelotti parla del futuro. Con il nipotino

Il suo nome accostato ai partenopei mentre Sarri sfoglia la margherita Ieri la frase in famiglia. Ora un viaggio in Cina e commentatore in Russia

Di solito ai nipotini si racconta la verità. Specie se si tratta di bimbi che interrogano il nonno famoso sui suoi imminenti trasferimenti professionali. «Non dovrai diventare tifoso del Napoli» ha spiegato Carlo Ancelotti al primogenito di Katia, sua figlia, che ha residenza a Milano e con la quale ieri, smaltita la serata dedicata ad Andrea Pirlo, ha vissuto l'intera giornata. È vero però che i rapporti personali tra Carlo Ancelotti e il presidente del Napoli De Laurentiis sono ottimi e datati nel tempo. Addirittura risalgono alla stagione parigina del tecnico emiliano quando fu spesso interpellato in vista della cessione di Cavani, l'attaccante del Napoli nella primavera del 2013. Poi Carlo, ferito da una frase del suo presidente pronunciata durante la Champions, a fine stagione lasciò Parigi e al suo posto arrivò Blanc. Nessuna meraviglia perciò che tra i due ci sia stata, nei giorni passati, più di una telefonata oltre che un cauto sondaggio per conoscere l'eventuale disponibilità a sostituire Maurizio Sarri sulla panchina del Napoli.

Fino a qualche giorno fa, Carlo Ancelotti è rimasto in attesa di un segnale di fumo da Londra e solo dopo l'annuncio, ufficiale ormai, dell'arrivo di Emery sulla panchina dell'Arsenal, si è rassegnato all'idea di dover rinviare ad altra occasione il proprio ritorno in Premier league. «Dovrete venire a trovarmi tra gli orsi» ha spiegato a uno dei tanti sodali incrociati lunedì notte a San Siro durante la festa per l'addio di Pirlo riferendosi alla sua residenza canadese. «Lunedì sera mi sono divertito come al cinema» ha spiegato Carlo testimone tra l'altro di uno strepitoso siparietto tra Pippo Inzaghi e Sandro Nesta, suoi allievi ai tempi del Milan invincibile e adesso allenatori («non ce se crede» la sua battuta). I due sono i prossimi rivali nei play-off di serie B tra Venezia e Perugia. «Tu sei stato bello al sole a Miami e adesso arrivi e sbarri la strada a me che ho lavorato e sudato dieci mesi per raggiungere questo traguardo?» la battuta dell'ex centravanti, che non ha perso il vizietto siglando tre gol, riservata al sodale appena sbarcato sulla panchina umbra.

Salutati tutti i suoi campioni, Ancelotti si è dedicato a organizzare la sua agenda che prevede un paio di viaggi impegnativi. Il primo, più vicino, in Cina e il secondo in Russia dove si recherà in qualità di commentatore del mondiale, per conto di Televisa, la tv messicana che si è assicurata i diritti per l'area sud-americana. Se avesse maturato la scelta di tornare a lavorare nel calcio italiano di sicuro non avrebbe firmato il contratto di collaborazione con la tv messicana per il prossimo mondiale in Russia che si chiude a metà luglio.

È invece confermato che Ancelotti è stato interpellato dalla federcalcio italiana per succedere a Ventura e assumere il complicato incarico di ct del calcio azzurro. L'incontro a Roma, presenti Fabbricini e Costacurta, c'è stato ma la proposta non era certo irresistibile. Lo stipendio era infatti meno del 50% di quello garantito a Conte. In cambio c'era la promessa di ricchi premi di rendimento, legati però all'eventuale successo nel prossimo europeo o al mondiale del 2022. Solo sulla scelta del collaboratore principale c'è stata piena intesa con l'idea di Costacurta: Andrea Pirlo sarebbe diventato il secondo di Ancelotti in Nazionale. Lunedì notte, spenti i riflettori su San Siro che ha contato 50mila spettatori per l'evento, proprio Pirlo ha fatto capire che quel progetto è finito probabilmente nel cassetto con l'avvento di Mancini. «Adesso me ne andrò in vacanza» ha spiegato ai cronisti il maestro.

FOrd

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