Economia

Agcom, via alle regole sull'asta 5G

Con l'assegnazione delle frequenze lo Stato incasserà 2,5 miliardi

Agcom, via alle regole sull'asta 5G

Via libera dell'Agcom alle regole per l'asta 5G dalla quale lo Stato si aspetta un introito di almeno 2,5 miliardi di euro, di cui la metà a valere già da quest'anno. Ad esito della consultazione pubblica l'Autorità guidata da Angelo Cardani ha approvato le procedure per l'assegnazione e le regole per l'utilizzo delle frequenze disponibili nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz per sistemi di comunicazioni elettroniche di quinta generazione (ovvero 5G).

L'Autorità è il primo regolatore europeo a definire un regolamento per l'assegnazione delle bande pioniere identificate a livello comunitario per lo sviluppo del 5G.

Sulla base del regolamento adottato, il ministero dello Sviluppo economico organizzerà la relativa gara, che dovrà concludersi a settembre. All'interno della banda 3600-3800 Mhz, l'Autorità ha previsto due lotti da 80 MHz e due lotti da 20 MHz, con la previsione di un cap pari a 100 MHz.

«Comporre questo puzzle a tre pezzi garantendo una partecipazione modulare e aperta non è stato facile, considerando che si tratta della prima asta 5G multibanda d'Europa e che gli obiettivi di incasso e di copertura previsti dalla legge sono particolarmente ambiziosi, così come i vincoli tecnologici disegnati a livello europeo», ha detto ieri Antonio Nicita, commissario dell'Agcom e relatore del provvedimento sulle regole per l'asta 5G. «Ora tocca agli operatori saper cogliere le sfide che la rivoluzione e le prospettive del 5G pongono agli attori di mercato e ai decisori», ha aggiunto.

Oggi, intanto, sul tavolo del consiglio dell'Agcom dovrebbe arrivare l'analisi preliminare del progetto di separazione legale volontaria della rete di accesso fissa di Tim. Il progetto di separazione volontaria della rete fissa d'accesso era stato notificato da Tim all'Agcom lo scorso 27 marzo, dopo il via libera del cda del 6 marzo. La notifica all'Autorità da parte del gruppo telefonico è il primo passo dell'iter formale ai sensi dell'articolo 50 ter del Codice delle Comunicazioni Elettroniche.

Sul progetto di separazione della rete era tornato l'ad di Tim, Amos Genish, lo scorso 17 maggio durante la conferenza telefonica con gli analisti: «Per laNetco potremo in futuro considerare anche una quotazione in Borsa.

L'importante sarà non perdere il controllo della rete o deconsolidare l'asset», aveva sottolineato Genish.

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