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Merkel, missione in Cina. La sfida sul commercio (che arricchisce Berlino)

La cancelliera da Xi per promuovere gli scambi con l'Europa. Ma soprattutto le aziende tedesche

Merkel, missione in Cina. La sfida sul commercio (che arricchisce Berlino)

Berlino Angela Merkel a casa dei nemici di Trump. Non si tratta di una nuova visita della cancelliera al presidente russo Vladimir Putin, ma della sua missione di queste ore in Cina. Fra oggi e venerdì la leader tedesca incontrerà il primo ministro della Repubblica popolare cinese, Li Keqiank, e poi il capo dello Stato, Xi Jinping, che il Partito comunista cinese ha recentemente incoronato presidente a vita e Forbes ha prontamente indicato come «l'uomo più potente del mondo».

L'undicesima visita di Merkel in Cina suggella la luna di miele economica fra la Germania e il gigante asiatico: secondo l'Istat tedesco nel 2017 Pechino si è confermata primo partner commerciale di Berlino con un interscambio-monstre pari a 186,8 miliardi di euro. Se gli affari vanno bene i cinesi esportano verso la locomotiva tedesca 100,6 mld fra beni e servizi e ne importano per 86,2 mld da almeno un anno l'intesa è anche tutta politica, con Merkel e Xi ancora più vicini l'uno all'altra. È stata la politica estera della Casa Bianca a rendere i due più complici. Nel 2017 Donald Trump ha detto di no all'accordo di Parigi sul clima, e in tempi più recenti ha silurato l'intesa sul nucleare iraniano. Due decisioni contrarie agli interessi sino-tedeschi per di più condite da una robusta narrativa anticinese. Basti pensare ai recenti editoriali tv su Fox News in cui la crescita anche militare della Cina è stata definita «una catastrofe potenziale per gli Stati Uniti». Appare anzi naturale che Trump non veda di buon occhio il nuovo incontro fra Merkel e X: nel 2017 il surplus commerciale tedesco nei confronti degli Usa ha toccato i 111 mld di euro e quello cinese ben 235 mld. Senza dimenticare che i due si spenderanno per salvare quanto resta dell'accordo sul nucleare dell'Iran, paese con cui Germania e Cina fanno ottimi affari

Dopo gli incontri ufficiali, domani Merkel inaugurerà un Digital Innovation Hub (struttura ponte fra ricerca, impresa e finanza) dell'Unione europea nella provincia di Shenzhen, fra le più tecnologicamente avanzate della Repubblica popolare. In questa occasione la cancelliera agirà come ambasciatrice dei 28. L'incarico le è stato affidato dal numero due della Commissione, il finlandese Jyrki Katainen, secondo cui in un momento in cui gli Usa abbracciano il protezionismo e la Cina parla di libero scambio la visita della cancelliera si rivela «importante perché permetterà di fare chiarezza». All'Ue le promesse di Pechino a favore di scambi più liberi piacciono molto; allo stesso tempo Bruxelles si augura che sotto i buoni auspici della leader tedesca, la Cina si impegni in maniera più concreta. L'agenda della cancelliera e di Xi è ricca di altri spunti «bilaterali» sino-europei come la protezione della proprietà intellettuale, un tema sul quale Pechino è un po' dura d'orecchi, e sul quale gli imprenditori tedeschi ed europei chiedono impegni stringenti prima di impegnarsi a investire di più in Cina. Le aziende del Vecchio continente chiedono poi un trattamento migliore, ovvero preferenziale, da parte delle autorità cinesi. Il che non significa un ri-orientamento della politica estera occidentale: in tema di diritti umani Europa e Cina parlano con voci distinte. La cancelliera non dimenticherà poi di promuovere gli interessi delle «sue» aziende, quelle tedesche, che fanno parte come sempre della sua delegazione.

Alla vigilia della missione, la Camera dell'Industria e del Commercio Tedesca (Dihk) ha detto che Merkel «deve insistere affinché le imprese tedesche in Cina abbiano pari accesso al mercato e agli appalti pubblici rispetto alle imprese cinesi».

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