Cultura e Spettacoli

Radiogiornale

Iniziano la puntata dicendo che «siamo qui per parlarvi del 24 maggio perché oggi è il 24 maggio». Anche se sono rimasti solo «ciò che resta di Elio e Le Storie Tese», il trio Elio, Faso e Cesareo non tradisce il format che ha consacrato la band. Ironia surreale. Divagazioni. Dissacranti riferimenti a miti e icone della loro generazione. Da lunedì scorso conducono I Cittadini su Radio2 (dal lunedì al giovedì dalle 18 alle 18.30, mentre il venerdì è tra le 17.30 e le 18.30) e cambiano registro a una fascia occupata per tutta la stagione dai Provinciali di Pif e Michele Astori. Il programma ha la scrittura tipica di Elio e indugia molto, e comprensibilmente, sull'improvvisazione e sui giochi di parole ripetuti, autoreferenziali, compiaciuti. La playlist è pop talvolta vintage ma comunque di qualità (ieri ad esempio c'erano Seal, Avril Lavigne, Rolling Stones, Steve Miller Band, Mike Olfield, Kool & The Gang, eccetera). Insomma, togliete la musica a un concerto di Elio e Le Storie Tese e avrete I Cittadini che è comunque un programma godibile, sganciato dalla cronaca ma gradevole senza però aggiungere nulla alla storia della band (che sarebbe ufficialmente alla fine). Quindi, tra una lunga disquisizione sull'importanza di Michael Collins nella missione sulla Luna (quello che non ha messo piede per terra...) e la descrizione della gabbia del «leone dei giardini pubblici di Milano», Elio e Le Storie Tese non fanno altro che essere loro stessi senza avere strumenti o microfoni sul palco.

Un divertissement, ma purtroppo nient'altro.

Commenti