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Renzi attacca la Lega. E Salvini affonda il Pd: "Un partito morto"

Scontro a distanza tra il Pd e la Lega. Renzi attacca: "Colpa loro se lo spread è alto". Salvini risponde: "Il Pd è morto". E Martina replica: "Gioca sulla pelle del Paese"

Renzi attacca la Lega. E Salvini affonda il Pd: "Un partito morto"

Salvini né Renzi se le mandano a dire. Accuse, ribattute e affondi. Tra Lega e Pd non scorre buon sangue e le trattative per la formazione dell'esecutivo di Conte stanno inasprendo gli animi, con l'ex sindaco di Firenze tornato più attivo dopo un periodo lontano dal centro della scena pubblica.

Lo scontro a distanza inizia in mattinata. E a colpire per prima è l'ex segretario del Pd, Matteo Renzi: "Lo spread sale ai massimi dal 2013 - è il suo attacco a Lega e M5S - Non pensate che sia una notizia tecnica perché purtroppo riguarda la nostra vita. Dai prossimi giorni i mutui per le famiglie costeranno di più, l'accesso al credito per le piccole imprese sarà più difficile e pagheremo di più gli interessi sul debito pubblico". E di chi sarebbe la colpa? "Non c'è nessun complotto - scrive - non guardate Bruxelles, non è colpa dei mercati finanziari. Il responsabile ha sempre un nome, in questo caso due cognomi: Salvini e Di Maio".

La replica del leghista non si è fatta attendere e, se possibile, è anche più dura. "Renzi è stato archiviato dagli italiani - ha detto il segretario del Carroccio - Chi ha devastato l'economia italiana negli ultimi 5 anni dovrebbe avere il pudore di tacere". E se l'ex sindaco di Firenze diceva a Di Maio e Salvini di "farsi un selfie" se volevano sapere di chi era la colpa dello spread alto, il leghista mette il dito nella piaga di un Pd ormai in caduta libera (guarda il video). "Parlo di Renzi - dice Salvini - e di tutti coloro che si stanno scannando per fare il segretario di un partito come il Pd che ormai è morto".

Una frase che ha scatenato la reazione del reggente del Pd, Maurizio Martina: "Caro Salvini, state giocando sulla pelle del Paese per i vostri miseri interessi. Ha preso il 17% dei voti e crede di essere il padrone del Paese oltre le sue regole democratiche". Mentre Boccia parla di "arroganza": "Voglio tranquillizzare Matteo Salvini - dice - il Pd e la sinistra ci sono e ci saranno; sopravviveranno anche agli errori delle proprie classi dirigenti. Il PD è oggi, nonostante il risultato del 4 marzo, il secondo partito italiano ed è tutt'altro che archiviato. L'arroganza di Salvini sarà la sua fine politica. Il Pd e la sinistra ci saranno anche quando non ci sarà più Salvini, su questo può starne certo.

Invece di interessarsi alla vita del Partito democratico e di Renzi, si preoccupi di non fare altri danni al Paese e provi ad evitare di far andare per aria i conti dello Stato anche solo parlando".

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