Cultura e Spettacoli

Radiogiornale

Il bello del Radio City Festival a Milano è l'unicità. In Europa non ci sono altre occasioni così importanti e trasversali nelle quali il mondo radiofonico possa riunirsi, confrontarsi, mescolare idee e prospettive. Quest'anno, dal primo al tre giugno in Piazza del Cannone, ci saranno ancora più paesi coinvolti, quasi a confermare la vocazione mondiale di questo evento che ha la direzione artistica dell'inesauribile ed entusiasta Filippo Solibello con la collaborazione di Claudia Ceroni e Daniele De Luca. Dopotutto, la radio è il media che riesce a seguire il proprio pubblico senza invadere mai la privacy, senza scadere (quasi mai) nella volgarità o nel becerume qualunquista che avvolge tanta parte dei social e anche, purtroppo, della stampa. È, insomma, una autentica palestra di nuovi stimoli non solo artistici ma anche manageriali. In più, anche in quest'edizione, il programma di eventi che andranno in scena nei «temporary studios» è di tutto rilievo. Concerti. Dj set. Interviste. Iniziano venerdì Le Vibrazioni e poi in tre giorni (giusto per citare solo gli artisti) si alterneranno Thomas, Lo Stato Sociale, Rocco Papaleo, Achille Lauro, la brava Joan Thiele e Mahmood, Eugenio Finardi, Fabrizio Moro, Dik Dik, Thegiornalisti, Annalisa, Dolcenera, Emma Marrone, Ermal Meta e Almamegretta. Mentre loro andranno in scena, nelle altre sale si svolgeranno incontri e talk show ai quali parteciperanno radio italiane come Virgin, Radio2, 105, Radio Italia, Capital, Deejay e Rds al fianco di dj e manager radiofonici da tutto il mondo.

Il contesto migliore per far nascere nuove idee e nuove collaborazioni.

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