Cronaca locale

Agita il coltello e grida "Allah Akbar"

L'uomo, un egiziano clandestino, inseguito e fermato dai carabinieri

Agita il coltello e grida "Allah Akbar"

Terrorizzare i passanti, la gente comune, l'uomo della strada, noi tutti insomma. Una mission sempre meno impossible per gli estremisti di fede islamica o magari anche solo con qualche rotella fuori posto, chi può dirlo. Non pare abbia mai avuto legami con gli ambienti religiosi più radicali ma non si conosce nemmeno lo stato delle sue condizioni psichiche. Stiamo parlando dell'egiziano di 37 anni arrestato domenica sera dai carabinieri a Sesto San Giovanni con l'accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. L'uomo infatti è stato segnalato intorno alle 17.30 a Cinisello Balsamo da alcuni passanti spaventatissimi: camminava per strada, in viale Romagna, brandendo un grosso coltello e urlando «Allah è grande» e inneggiando al Califfato.

È stata solo una fortunatissima casualità se il nordafricano non ha ferito nessuno. I militari di una pattuglia della compagnia di Sesto San Giovanni lo hanno bloccato infatti non senza difficoltà.

Clandestino, senza fissa dimora ma incensurato, il nordafricano, mentre si muoveva tenendo saldo il coltellaccio nella mano destra, ha gridato più volte Allah Akbar. Quindi, alla vista degli uomini in divisa, si è messo a correre per guadagnare la fuga. Un tentativo durato per un po' visto che i militari, anche loro minacciati dall'uomo con la lama, lo hanno dovuto raggiungere in viale Fulvio Testi, strada che ha percorso in direzione di Milano quindi fino a viale Casiraghi, nel territorio di Sesto San Giovanni. Solo lì l'egiziano si è disfatto del coltello (che non è stato trovato) ed è stato bloccato e ammanettato. Anche in camera di sicurezza, però, l'egiziano, non ha mai smesso di urlare frasi d'ispirazione religiosa. Ieri mattina, infine, è stato condotto a Monza per essere sottoposto al rito per direttissima.

«Chiediamo immediata espulsione controlli preventivi nella zona di Cinisello e Sesto San Giovanni, dove la comunità islamica ha radici profonde e dove le cronache già riportano episodi gravi» ha dichiarato in una nota Riccardo De Corato, assessore regionale a Sicurezza, immigrazione e polizia locale.

«Ricordiamo che proprio a Sesto - aggiunge e conclude De Corato - era terminata a fine dicembre 2016, la fuga di Anis Amri, il 24enne tunisino ricercato per la strage ai mercatini di Natale di Berlino e che come un fantasma era riuscito a raggiungere questa località appena fuori Milano».

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