Economia

Ferrovie Nord frena le avance di Trenitalia: «Non c'è alcuna offerta»

Ma il pallino spetta alla Regione Lombardia La mossa Fs per crescere in vista della Borsa

Ferrovie Nord frena le avance di Trenitalia: «Non c'è alcuna offerta»

Sono soci al 50% di Trenord, le ferrovie lombarde, ma non si parlano. E così, una proposta industriale rilevante finisce per diventare l'oggetto di una smentita (apparente) tra le Ferrovie Nord di Milano e Trenitalia (Gruppo Fs). Lunedì, è Trenitalia a uscire allo scoperto annunciando per voce del proprio amministratore delegato, Orazio Iacono, di aver proposto il «trasferimento» per un tempo definito di una quota pari all'1% del capitale sociale di Trenord detenuto dalla Regione Lombardia, tramite Fnm, in favore di Trenitalia. Tutto questo, in cambio di un piano di investimenti da 1,6 miliardi per l'acquisto di 161 nuovi treni entro il 2022. A 24 ore di distanza, Ferrovie Nord Milano dichiara di «non aver ricevuto alcuna proposta relativa alla propria partecipazione in Trenord e conseguentemente di non aver effettuato alcuna valutazione».

Un piccolo giallo che, in realtà, si spiega con la presenza nella compagine azionaria di un socio di peso politico come la Regione Lombardia: controlla Fnm con il 57,5% e quindi tutte le proposte, compresa quella di Trenitalia, passano prima da lì. Insomma, come in tanti rapporti di forza è la «testa» che decide. Tuttavia, il siparietto ferroviario dà la misura di quali siano i rapporti tra i soci in casa Trenord.

D'altra parte, è da tempo che la governance di Trenord è criticata e non è a prima volta che le Fs tentano «un affondo» sul gruppo ferroviario lombardo: nel 2016 l'allora presidente della Regione Roberto Maroni fu interpellato per un'operazione analoga. E che, evidentemente, ora dovrà essere soppesata dal nuovo governatore Attilio Fontana prima di approdare sul tavolo dell'interessata Fnm che ieri, senza essere stata sollecitata dalla Consob, è corsa a precisare di non saperne nulla: doveroso (almeno formalmente) per gli azionisti, anche se l'informazione price sensitive era già da giorni sul tavolo del suo stesso azionista. Ma perché le Fs sono tanto interessate a Trenord? In primis per ribaltare i rapporti di forza: quell'1% di azioni assicurerebbe a Trenitalia la maggioranza in Trenord e quindi il ribaltamento dei patti parasociali, per i quali fino a oggi il board della società pubblica è stato deciso dalla Regione. Inoltre, una volta preso il comando, Trenitalia potrebbe consolidare il bilancio di Trenord in vista della quotazione in Piazza Affari: Trenord ha chiuso il 2017 con un utile di 10,5 milioni (+14%), ricavi operativi per 804 milioni (+5%), trasportando 203 milioni di viaggiatori. Per la rete regionale lombarda, i vantaggi non mancherebbero: Trenitalia, nella sua proposta, si impegna a comprare lo stesso numero di convogli che doveva acquistare la Regione, ma a iniziare la consegna nel 2019, tre anni in anticipo.

Tra i principali impegni di Trenitalia c'è poi il miglioramento della puntualità del 12,5% entro il 2021 e il dimezzamento delle cancellazioni dei treni.

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