Salute

L'omeopatia è una realtà e dà sostegno alla salute

Branca della medicina a tutti gli effetti In Svizzera esiste il rimborso da parte del Ssn

Viviana Persiani

In molti la definiscono alternativa, ma l'omeopatia è una branca della medicina a tutti gli effetti. Oggi, in Italia, si registrano 9 milioni di fruitori di farmaci omeopatici che seguono le indicazioni di 30mila medici specialisti. La definizione di «farmaco» non è casuale perché, nonostante le posizioni contrastanti, l'omeopatia è una medicina complementare. «Parte della comunità scientifica non acquisisce che la medicina omeopatica sia regolamentata dalle legge - spiega Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese, l'associazione che rappresenta i produttori e distributori di omeopatici in Italia -. Se prima si poteva vendere il medicinale omeopatico dietro autorizzazione ministeriale, oggi le Case farmaceutiche specializzate in medicina complementare, per commercializzare i loro prodotti, devono consegnare all'Agenzia del farmaco un dossier per ottenere l'Autorizzazione all'immissione in commercio. Tutto è diventato più farraginoso: i farmaci, in quanti tali, devono subire un processo di valutazione per mano di Aifa che, in base a un Decreto legislativo che ha recepito una Direttiva Ue, ha indicato i requisiti a cui omeopatici devono sottostare. Un iter impegnativo e costoso, dunque, ma a partire dall'1 gennaio 2019 tutti i medicinali omeopatici disponibili dovranno avere la certificazione Aifa. Con la nuova norma, dei 10mila prodotti sul mercato ne resterà meno della metà. Le aziende hanno scremato sottoponendo solo alcuni loro prodotti al processo di valutazione. Dopodiché, si spera che il dibattito e le polemiche che riecheggiano ancora attorno al mondo dell'omeopatia sfumino fino a esaurirsi».

In Italia, l'omeopatia rappresenta un settore che offre un sostegno alla salute di molti cittadini. Eppure, fatica a imporsi. «L'omeopatia è uno strumento, è un mezzo. Come per tutti i farmaci, se usata male, la responsabilità ricade su chi la utilizza in modo improprio. Negli altri Paesi, come la Svizzera, i farmaci omeopatici sono rimborsati dal Servizio sanitario e in Germania l'omeopatia è sostenuta dalla locale Farmaindustria come terapia efficace per i pazienti, a volte anche come medicina di prima scelta. In Italia, le confezioni dei farmaci omeopatici non riportano nemmeno le indicazioni terapeutiche, mentre negli altri Paesi sono segnalate con attenzione. Da noi manca proprio l'accettazione delle medicine omeopatiche; del resto abbiamo una classe politica condizionata da una parte della comunità scientifica: chi ci governa non ha la capacità di chiudere le polemiche che sono solo pretestuose e pregiudiziali e consentire alla medicina omeopatica di svolgere il ruolo che gli è riconosciuto negli altri Paesi dell'Ue». C'è ancora, però, molta confusione. «È vero. Si fa ancora molto terrorismo psicologico e i cittadini non si sanno orientare. Posso dire che sono condotti studi in laboratorio che ammettono l'effetto benefico dei principi attivi dei farmaci omeopatici anche su piante e su animali. Esistono evidenze scientifiche sugli esseri umani, anche se non si possono ancora spiegare i meccanismi per i quali avvengono tali miglioramenti.

L'omeopatia non cura il tumore, ma finora non esiste alcun medicinale in grado di farlo».

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