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Stati Uniti e resto del mondo ai ferri corti. Scontro su dazi, clima e rapporti con l'Iran

La Casa Bianca accusa il Canada: "Ci tassa del 270% su latte e derivati". Il leader dell'Eliseo: "Le tensioni aumentano, l'America resterà isolata"

Stati Uniti e resto del mondo ai ferri corti. Scontro su dazi, clima e rapporti con l'Iran

New York - L'uragano Donald Trump piomba in Canada e promette battaglia al G7 di Charlevoix. Un vertice preceduto da una serie di tweet al vetriolo, con il presidente Usa che annuncia di andarsene prima del documento finale e l'omologo francese Emmanuel Macron che organizza un mini-summit con i colleghi Ue per affrontare il previsto scontro con Washington.

Il clima è teso da giorni, tanto che si è parlato di un G6 più uno, con l'America sempre più isolata. «Non vedo l'ora di raddrizzare gli ingiusti accordi commerciali con i paesi del G7, e se non ci riusciamo, tanto meglio per noi», avverte Trump prima di arrivare in Quebec. «Gli Stati Uniti hanno un enorme deficit commerciale con i G7», tuona: «L'Unione europea e il Canada ci trattano in modo molto ingiusto». A creare frizioni tra Washington e gli alleati non sono solo le dispute commerciali, dopo i dazi imposti dal presidente, ma anche le divergenze su clima e Iran. E tra The Donald, Macron (solitamente uno dei suoi più stretti alleati) e il premier canadese Justin Trudeau, si è scatenata una dura guerra di parole già la sera prima dell'inizio del vertice. A lanciare la prima stoccata al Commander in Chief è stato il leader dell'Eliseo, che su Twitter ha scritto: «Al presidente americano può non dispiacere rimanere isolato, ma nemmeno a noi dispiace firmare un accordo a sei se necessario». «Le tensioni stanno aumentando ovunque - ha continuato - Questo G7 sarà impegnativo». «Mostreremo al presidente Usa che le sue mosse inaccettabili stanno danneggiando i suoi stessi cittadini», ha aggiunto poco dopo Trudeau in conferenza stampa. Quindi è stato il turno di Trump: «Si dica per favore a Trudeau e a Macron che loro fanno pagare agli Stati Uniti dazi enormi e creano barriere non-monetarie», ha detto in una raffica di tweet. «Impaziente di vederli», ha aggiunto. Attaccando poi Ottawa: «il Canada ci tassa del 270% su latte e derivati. Non ve lo avevano detto vero? Non è ingiusto nei confronti dei nostri allevatori?». E poco dopo, la Casa Bianca ha fatto sapere che il Commander in Chief salterà gran parte della seconda giornata di lavori. Trump «partirà dal Quebec oggi a metà mattina subito dopo la riunione su parità di genere ed empowerment delle donne», ha detto la portavoce Sarah Sanders, precisando che «andrà direttamente a Singapore in vista dell'incontro, martedì, con il leader nordcoreano Kim Jong Un».

A rappresentare gli Usa per le rimanenti riunioni sarà il vice assistente del presidente per gli affari economici internazionali, Everett Eissenstat. Intanto, prima dell'inizio del G7, si è tenuto il contro-vertice dei leader europei voluto da Macron, a cui hanno preso parte la cancelliera Angela Merkel, la premier britannica Theresa May, il presidente del consiglio Giuseppe Conte e i massimi dirigenti Ue per riallineare la posizione europea in risposta all'atteggiamento di Washington.

«Quello che mi preoccupa di più - ha affermato il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk - è vedere che l'ordine mondiale, basato su regole comuni, sia sfidato non dai soliti sospetti ma, sorprendentemente, dal suo principale architetto e garante: gli Stati Uniti».

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