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Aboubakar Soumahoro, ecco chi è il nuovo idolo della sinistra

Aboubakar Soumahoro, italoivoriano dirigente sindacale Usb, dopo la sua comparsata nel programma Propaganda Live, è diventato il nuovo idolo della sinistra

Aboubakar Soumahoro, ecco chi è il nuovo idolo della sinistra

Si chiama Aboubakar Soumahoro e, nel giro di pochi giorni, è diventato il nuovo idolo della sinistra. Dirigente sindacale Usb, italoivoriano, 38 anni, laureato in sociologia, dopo la sua intervista nel programma Propaganda Live di Diego Bianchi, ha surclassato tutti i leader della sinistra 'dura e pura' del Pd ma anche gli esponenti di LeU e di Potere al popolo, ridotti all'insignificanza dopo i deludenti risultati elettorali.

"Se non altro, con Soumahoro, il grande dilemma ideologico sul dover scegliere tra immigrati e lavoratori non si porrà più: con un sindacalista nero si va sul sicuro", scrive maliziosamente il quotidiano La Verità. Soumahoro, dopo l' omicidio di Soumayla Sacko, ha guidato la rivolta degli immigrati che lavorano in Calabria. "Ha dichiarato che è finita la pacchia. Ma è finita per lui, non per noi", ha detto parlando di Matteo Salvini. Il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro fa però notare che il segretario della Lega era ministro da pochi giorni quando è successo l'omicidio, mentre il Pd govetna la Calabria dal 2014 e nulla è stato fatto per cambiare la situazione degli immigrati in quella Regione. Ma"Saumayla era un cittadino, un bracciante, un lavoratore. Non era un extracomunitario, ma una persona, un sindacalista", ha subito tuonato Soumahoro che, dopo la sua comparsata su La7, ha mandato in visibilio i "compagni" attivi sui social. "Ha un linguaggio e un pensiero limpido e profondo", "Più incisivo di qualsiasi politico italiano. Era da tanto che non sentivo un discorso così forte e chiaro. Applausi", "Per la sinistra e per il sindacato c' è ancora speranza", "Che la sinistra riparta da qui", sono solo alcuni dei commenti. Soumahoro ha conquistato i "compagni" citando il sindacalista Giuseppe Di Vittorio:"Se lui vivesse ancora, sarebbe con noi per rivendicare uguale lavoro, uguale salario. Come diceva lo stesso Di Vittorio, non si toglie mai il cappello davanti a un padrone". E ancora un classico: "La sinistra non c'è. Va ricostruita a partire dai luoghi e dalle contraddizioni sociali. Bisogna partire dalle periferie, dalle aree rurali, da quei luoghi sperduti sui quali i riflettori non si accendono, fin quando un lavoratore e sindacalista non viene fucilato. La sinistra cosa è se non c' è in quei luoghi?".

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