Politica

Verhofstadt: "Salvini vuole ​uccidere la nostra democrazia"

Durante un dibattito al Parlamento Europeo, il capogruppo dell'Alde ha lanciato forti accuse contro il ministro dell'Interno italiano e i leader delle destre nazionaliste europee, definendoli "cheerleader di Putin"

Verhofstadt: "Salvini vuole ​uccidere la nostra democrazia"

Sta diventando sempre più profonda la spaccatura europea tra chi appoggia e chi invece contrasta le posizioni dell'Italia sulla questione migranti. Se da una parte i governi di Austria e Germania abbozzano tentativi di collaborazione con il nostro paese - in modo da costituire un fronte unitario contro l'immigrazione clandestina - dall'altra gli esponenti delle istituzioni dell'Unione Europea tuonano contro il cambio di rotta inaugurato dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. Sono di queste ore infatti le dichiarazioni infuocate di Guy Verhofstadt, capogruppo dei liberali al Parlamento Europeo, che durante un dibattito sul futuro dell'Europa svoltosi a Strasburgo ha affermato: "Leader governativi come Orbàn, Kaczynski e Salvini hanno un solo obiettivo, distruggere l'Europa e uccidere la nostra democrazia liberale, e lo stanno facendo assieme a quelle che io chiamo le cheerleader di Putin: Nigel Farage, Marine Le Pen e Geert Wilders", definiti dal politico belga la quinta colonna putiniana all'interno dell'Ue.

Parole dure quelle di Verhofstadt, che quando il dibattito si è successivamente spostato sulla questione Brexit, non ha esitato a porre l'accento sui presunti legami tra il governo russo e i leader delle destre nazionaliste europee, dichiarando: "C'è una cerchia del male attorno al nostro continente, che comprende Putin, Erdogan e, se le cose si dovessero mettere male, anche Trump" - aggiungendo - "Politici come Le Pen, Wilders e Farage, sono capaci solo di intascare i soldi del Cremlino e di ricevere gli aiuti dei servizi segreti di Mosca. Esattamente come fece Arron Banks, il buon amico del qui presente Nigel Farage, che collaborò attivamente con i russi per far sì che la Brexit avvenisse". Il riferimento di Verhofstadt è alla recente inchiesta che vede coinvolto l'uomo d'affari britannico Arron Banks, famoso per le sue ingenti donazioni di denaro allo Ukip di Farage - tra cui una di un milione di sterline - e accusato di aver avuto contatti con diplomatici russi di varia natura nel periodo in cui imperversava la campagna elettorale per il referendum sulla Brexit.

Non si sono fatte attendere le risposte agli strali dell'ex primo ministro belga. In un tweet di poco fa lo stesso Nigel Farage ha scritto: "È una bugia senza fondamento. Non ho mai ricevuto alcun sostegno politico o finanziario da parte dei russi. Consiglio a Verhofstadt di ritirarsi dalla vita politica". A quelle di Farage sono seguite le dichiarazioni dell'eurodeputato dello Ukip Ray Finch, che ha detto: "Il fanatico federalista europeo Guy Verhofstadt non riesce o forse non vuole accettare che il popolo britannico abbia votato per lasciare l'Unione Europea. Definire 17, 4 milioni di persone le marionette di Putin è così stravagante che ora mi aspetto possa incolpare anche le fasi lunari o il cantante Iggy Pop. È un teorico della cospirazione Ue che merita solo la nostra pietà. Curioso come non abbia menzionato il suo amico George Soros, anch'esso grande finanziatore che ha pubblicamente pompato miliardi nelle campagne elettorali".

html" data-ga4-click-event-target="internal">Le affermazioni di Verhofstadt giungono inoltre dopo che appena due settimane fa era diventato virale un suo tweet in lingua italiana, nel quale, preoccupandosi per la situazione politica del nostro paese, accusava i partiti euroscettici della Lega e del Movimento 5 Stelle di distogliere l'attenzione dei cittadini dai veri problemi del paese, che secondo l'europarlamentare non sono né l'Unione Europea né la moneta unica, ma la mancanza di riforme strutturali.

Commenti