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Forza Italia all'attacco "Grillini colti sul fatto Ora chi sa deve parlare"

Nel mirino Di Maio, Bonafede, Casaleggio junior e la loro inquietante rete di relazioni

Forza Italia all'attacco "Grillini colti sul fatto Ora chi sa deve parlare"

Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede e Davide Casaleggio come le tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano. Il paragone è dell'azzurro Giorgio Mulè e si riferisce alla vicenda Lanzalone-Stadio di Roma. Per il portavoce dei gruppi parlamentari di Forza Italia, poi, quando i tre esponenti del M5S parlano, «mentono spudoratamente come e peggio di un bambino colto con le mani nella marmellata che però giura di non averla mangiata». Come Casaleggio, sulla cena con Lanzalone. Insomma, conclude Mulè, «W la trasparenza! W l'onestà! E viva anche il senso (smarrito) della vergogna dei 5Stelle».

Lo scandalo giudiziario dello stadio della capitale scatena gli attacchi degli azzurri sui grillini, sulla loro «doppia morale», sul giustizialismo solo per gli altri. E più che sui reati si batte sui riflessi politici dell'inchiesta, come fa il senatore di FI Massimo Mallegni, quando definisce «surreale il silenzio assoluto del M5S, dei vari Di Maio, Bonafede». I due ministri, incalza Maria Rizzotti, «hanno il dovere di dare spiegazioni sugli aspetti oscuri di questa vicenda che vanno chiariti. Per Francesco Paolo Sisto «non è più tollerabile che, a fronte di anni di vuota fustigazione degli altrui costumi, i 5Stelle, con il neoministro della Giustizia Bonafede in testa, non chiariscano in modo perentorio e credibile quanto accaduto e i ruoli da ciascuno rivestiti nella vicenda». Alessandro Cattaneo chiede provocatoriamente: «Perché gli incontri che Lanzalone faceva a nome del M5S non erano in streaming?».

L'opposizione di FI al governo Conte si concentra su Di Maio e i suoi, mette sotto accusa ministri e sindaci grillini, in questo caso Virginia Raggi, evidenzia contraddizioni e incompetenza. É la linea indicata da Silvio Berlusconi, che invece con il leader leghista Matteo Salvini non intende rompere, sperando che faccia passare provvedimenti chiave del centrodestra come la Flat tax. Gli azzurri appoggiano la scelta della fermezza sull'immigrazione del titolare del Viminale, ma chiedono al governo gialloverde interventi su tasse, lavoro, famiglie. Infatti, mentre Salvini dice di «apprezzare»i ministri grillini e il lavoro di squadra che fanno insieme ai suoi, Mariastella Gelmini, capogruppo di FI alla Camera, attacca il capo politico del M5S: «Chiacchiere e distintivo: è la cifra delil ministro Di Maio, che vuole regolare la gig economy dimenticando che per negoziare un buon accordo nel mondo del lavoro servono le organizzazioni sindacali, stessa dimenticanza del governo Renzi».

In Sardegna il Cavaliere definisce il rinnovamente del partito, i ruoli, l'organizzazione territoriale de L'Altra Italia. Quella «fatta di generosità, di solidarietà, di coraggio, di spirito di sacrificio e soprattutto amore», di cui parla in una lettera a Il Giornale, sul piccolo Francesco, morto per salvare il fratellino dalla casa in fiamme a Messina. Il suo gesto di bambino-eroe, scrive il Cav, riscatta «una società che ci appare dominata dall'egoismo, dall'indifferenza, dalla disonestà, dalla sopraffazione». Gli azzurri intanto si fanno sentire in Parlamento sui problemi concreti della gente: più di cento emendamenti per modificare il decreto legge sul terremoto sono stati presentati dai senatori di FI, dopo l'ascolto dei sindaci dei comuni colpiti dal sisma, delle associazioni di categoria, dell'Ance e dell'Anci.

Oggi saranno illustrati a Palazzo Madama dalla capogruppo Anna Maria Bernini e da altri proponenti.

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