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Trump "scherza" con Abe: "Posso mandarti 25 milioni di messicani"

Donald Trump sembra aver gelato i suoi interlocutori al G-7 con alcune battute che non sono state apprezzate. Una ad Abe sui messicani, un'altra a Macron sui terroristi: "Sono tutti a Parigi".

Trump "scherza" con Abe: "Posso mandarti 25 milioni di messicani"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha "minacciato" il primo ministro giapponese Shinzo Abe. Come lo fatto? Offrendogli 25 milioni di messicani. Una battuta che ha lasciato perplessi tutti i presenti durante il vertice del G-7 in Canada. A rivelarlo il Wall Street Journal, che ha avuto modo di ascoltare le testimonianze dei funzionari europei presenti.

Mentre si discuteva del tema delle migrazioni, Trump ha preso la parola descrivendolo come un problema molto serio per l'Europa. A un certo momento, il presidente Usa, si è girato verso Abe e gli ha detto: "Shinzo, tu non hai questo problema, ma posso mandarti 25 milioni di messicani e sarai senza incarico molto presto". La battuta ha creato una sorta di tensione generale nella stanza. E hanno tutti guardato in maniera perplessa il presidente americano.

Ma non c'è stata solo quella battuta a rendere l'incontro alquanto curioso e a tratti comico. La fonte del quotidiano americano ha aggiunto che quando il tema della discussione si è spostato sul terrorismo internazionale, Trump ha preso di mira il presidente francese Emmanuel Macron, dicendo: "Tu ne sai qualcosa, Emmanuel, perché tutti i terroristi sono a Parigi".

Anche in questo caso, la battuta è stata accolta con molta freddezza da parte degli interlocutori, che non hanno apprezzato lo spirito di Trump soprattutto quando si trattava di discutere di terrorismo internazionale e dell'Iran. Macron inoltre è stato colpito su uno dei punti nevralgici del suo mandato: la lotta al terrorismo e l'impegno internazionale della Francia per il suo contrasto.

Un summit che ha dimostrato, qualora ve ne fosse ancora bisogno, i difficili rapporti fra Trump e i suoi alleati. Anche soltanto a livello umano, il presidente degli Stati Uniti sembra isolato. C'è un blocco unito nei suoi confronti. E la mancata firma sul documento finale, con annesso scontro social con il premier canadese Justin Trudeau, è un ulteriore segnale delle frizioni fra Trump e gli altri leader. The Donald entra a gamba tesa senza pensare alle rigide liturgie della diplomazia internazionale. Fa parte della sua persona, inutile pensare che cambi. Ma il rischio che passi da "great" ad "alone" è molto alto.

E queste battute non aiutano di certo.

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