Sport

Nuovi motori a benzina per Jeep Renegade il Suv Usa tutto italiano

I cavalli sono 120, 150 o 180. Cosa cambia nel look. «UConnect» di quarta generazione

Gabriele Villa

Balocco (Vercelli) «La signora dei motori», l'ingegnere Maria Grazia Lisbona, accarezza i nuovi gioielli di casa Fca, mentre li racconta con dovizia di dettagli. È entusiasta (d'altra parte voi non lo sareste dopo oltre 75mila ore di analisi virtuali, 60mila ore di test sul banco prova e 5 milioni di chilometri percorsi in tutto il mondo su strada e in off-road per testarne robustezza e affidabilità?) perché quei gioielli sono già diventati, prim'ancora di arrivare nelle concessionarie, dei «signori motori». In buona sostanza, il plus, il principale vanto di quella che è la nuova Jeep Renegade Model Year 2019. L'«ingegnere in rosa» li accarezza, li coccola e li spiega per far capire come e quanto si sia lavorato con meticolosità da cima a fondo, tra valvole di aspirazione e propulsori. Nuovissimi quelli a benzina, un 1.0 a 3 cilindri da 120 cv e un 1.3 con un pistone in più, da 150 o 180 cv, assemblati in Polonia; aggiornati quelli a gasolio che, nel solco della continuità (1.6 da 120 cv e 2.0 da 140 o 170 cv) sono adesso impreziositi da nuovi turbo e filtro anti-NOx che funziona grazie all'iniezione del liquido AdBlue a base di urea.

Noi prendiamo buona nota e facciamo tesoro di quei tecnicismi che fanno brillare i motori esposti qui, nella Club house di Balocco, come fossero installazioni d'artista: tutte le nuove motorizzazioni sono in quella lega di alluminio che ha consentito a Jeep di avere propulsori di solo 93 chili.

Grazie alla tecnologia MultiAir, giunta alla terza edizione, è stata migliorata la combustione, e ottimizzato il controllo di chiusura e apertura delle valvole. Soluzione indovinata che consente di migliorare i consumi di carburante, soprattutto quando si schiaccia sull'acceleratore.

E se è vero che tutt'intorno al Centro Prove di Balocco nel Vercellese ci sono risaie e paesini lillipuziani, che raccontano antichi fasti sotto i mattoni rossi di torri e castelli un po' sbiaditi dal tempo, è pur vero che dentro il Centro, in pista e nel percorso off-road, si respira l'aria frizzante di qualcosa in più che, nella giusta taglia (peraltro guardata da vicino tutt'altro che modesta) ha saputo regalare e continua a regalare, da quando è nata, solo e soltanto soddisfazioni in Italia e nel mondo in termini di vendite, di consensi e di innamoramenti. Perché questo primo e vero Suv vanta seduta rialzata, buona visibilità anteriore, guida piacevole e adesso ancora più sicura grazie a un ventaglio di Adas di serie, come il lane sense departure warning-plus (sistema di avviso di uscita dalla corsia), l'intelligent speed assist dotato di traffic sign recognition e nella versione «Limited», il dispositivo di frenata automatica di emergenza con riconoscimento del pedone.

Oltre al restyling del frontale, calandra in primo luogo, segnaliamo i nuovi proiettori anteriori full led e i moduli led posteriori dal nuovo disegn. E, ancora, il sistema infotelematico Uconnect di quarta generazione, con schermi da 5, 7 e 8,4 pollici a seconda degli allestimenti, display tattile capacitivo ad alta definizione, predisposizione Apple CarPlay e compatibilità Android Auto.

Occhio ai Renegade Days in arrivo perché in Italia, la nuova rinnovata Jeep sarà commercializzata dalla seconda metà di luglio in quattro allestimenti: Sport, Longitude, Limited e Trailhawk.

Si parte da 22mila euro.

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